di
Marta Serafini
L’offensiva sull’hub logistico del Donbass e su Kostiantynivka, e potrebbe consentire a Mosca di tagliare le restanti rotte di rifornimento, aumentando ulteriormente la pressione sulle truppe ucraine nel settore
In vista del vertice in Alaska tra Putin e Trump, molto si discute della possibilità che Kiev ceda territori a Mosca. Zelensky stesso ha smentito lo scenario che vedrebbe gli ucraini ritirarsi dalla regione di Dontesk. Tuttavia è proprio in questo oblast, nei settori di Dobropillia e Pokrovsk, soffre l’avanzata dell’Armata.
L’offensiva fa parte di un’offensiva russa più ampia tra le due principali città sotto assedio, Pokrovsk e Kostiantynivka, e potrebbe consentire a Mosca di tagliare le restanti rotte di rifornimento, aumentando ulteriormente la pressione sulle truppe ucraine nel settore. L’assedio russo è in corso dalla primavera, ma si è intensificata drasticamente in diversi settori ad agosto.
Negli ultimi giorni le forze russe hanno intensificato la pressione sul settore di Dobropillia, avanzando gradualmente nei villaggi della prima linea e sondando i punti deboli delle difese ucraine.
Secondo ISW che basa i suoi report sulle analisi di intelligence occidentale che è probabile che le truppe russe abbiano preso possesso di altri insediamenti a sud-est e a est di Dobropillia e abbiano parzialmente interrotto la strada T-0515 Pokrovsk-Dobropillia, ultima via di rifornimento fondamentale per le truppe ucraine. Gli analisti vedono questa nuova spinta principalmente come un tentativo di rafforzare la posizione della Russia in vista dell’incontro Alaska. «Dato che la situazione politica è tesa, anche le violazioni tattiche potrebbero avere un vantaggio strategico se le narrazioni allarmistiche cominciassero a diffondersi ampiamente nello spazio informativo appena prima di importanti negoziati», spiega l’analista militare Emil Kastehelmi.
Alle porte dell’hub logistico del Donbass, Mosca ha schierato oltre 110.000 soldati che tentano da giorni di penetrare le difese inviando piccole unità di fanteria tra le linee ucraine, come riportato sul campo dal Corriere tre settimane fa. Nelle scorse ore le forze russe sono riuscite ad avanzare di 1o chilometri verso la strada Dobropillia-Kramatorsk che fino a metà luglio era regolarmente utilizzata dal traffico civile e militare stringendo la morsa intorno a Pokrovsk. A confermarlo al Corriere anche l’ex capo del battaglione Azov Bogdan Krotevyc che dice: «Il nemico sta avanzando in direzione di Kramatorsk e Druzhkivka», mentre su X l’analista ucraino Tatarigami addirittura invoca la destituzione del capo di Stato maggiore Oleksander Syrsky per quello che viene considerato un fallimento causato da cattive comunicazioni tra le brigate e un turn over mal organizzato a causa della carenza di uomini.
Secondo la piattaforma di monitoraggio ucraino DeepState, l’avanzata russa prosegue lungo l’asse Dobropillia-Kramatorsk, dove le unità del Cremlino tentano di consolidare due «cunei» strategici già visibili sulle mappe del fronte. Lo Stato maggiore ucraino ha dichiarato che sono in corso azioni difensive mirate per contenere l’offensiva nelle direzioni di Dobropillya e Pokrovsk. Il primo corpo della Guardia nazionale «Azov» ha comunicato di aver assunto il controllo di una zona di difesa nella direzione di Pokrovsk, ritenuta cruciale per la tenuta del fronte nel Donetsk. Il ministero della Difesa ucraino ha confermato che le operazioni si concentrano sulla protezione della strada Dobropillia-Kramatorsk, nodo logistico strategico per entrambi gli schieramenti.
E se gli analisti auspicano che le incursioni russe non portino al collasso del fronte in un momento diplomatico così delicato, lo stesso presidente Zelensky nel suo discorso serale ha avvertito: «Crediamo che i russi si stiano preparando per un’operazione offensiva in tre direzioni. Le principali sono Zaporizhia, Pokrovsk e Novopavlivka». Un quadro che, dal Donbass all’Alaska, si fa sempre più fosco per l’Ucraina. E per l’Europa tutta.
13 agosto 2025 ( modifica il 13 agosto 2025 | 10:02)
© RIPRODUZIONE RISERVATA