Questa non è la storia di un uomo che fin da bambino voleva fare l’attore. Al contrario, nella carriera di Marco Marzocca, conosciuto soprattutto per i personaggi comici di Michelino, Ariel e Cassiodoro e per aver partecipato a Distretto di Polizia, non c’è neanche l’ombra di una recita scolastica, di una poesia recitata a Natale con i piedi sul tavolo. Nessun travestimento e nessun palco improvvisato in soffitta, tra burattini e marionette.
L’ANNUNCIO Quello che lo aspettava era quello che già faceva: il farmacista. Ma poi accade l’imprevedibile. Ed è proprio su questa soglia che si situa lo show Chi me l’ha fatto fare? (scritto con Claudio Fois), atteso il 16 agosto al Castello di Santa Severa. «Racconterò come sono arrivato a debuttare ad Avanzi, nel 1994», spiega Marco Marzocca, 62 anni. «Allora facevo tranquillamente il mestiere che aveva fatto mio padre: lavoravo infatti nella farmacia di famiglia. Poi capita che su giornale leggo un annuncio: si cercavano attori e personaggi per la trasmissione Avanzi condotta da Serena Dandini, di cui ero un fan assoluto. A quel punto, usando la videocamera di un amico, registro alcune imitazioni che facevo per gioco, tra cui quella del bambino, che in realtà nasceva dalla parodia di Jordy, un francese che cantava Dur dur d’etre bebè».
Ed ecco nascere il personaggio, insieme tenero e petulante, di Michelino. «Mi telefonarono e mi chiesero: è pronto a debuttare in prima serata su Rai 3 accanto a Corrado Guzzanti? Con totale incoscienza, risposi di sì». Il 1994 segna, dunque, l’anno del debutto televisivo ma anche di una amicizia capace di resistere al tempo. «Corrado e Lillo sono i miei migliori amici. Perché? C’è un terreno comune, ci capiamo al volo». I GENITORI Di personaggio in personaggio, Marzocca si conquista il favore del pubblico e abbandona il lavoro in farmacia. «I miei la presero abbastanza bene anche perché, da quel momento, la farmacia si popolò di mamme e bambini che volevano incontrami», continua il comico e imitatore romano che, nel corso del suo show, racconterà anche la gestazione di altri personaggi, a cominciare da Ariel che non ha a che fare con il personaggio della Tempesta di Shakespeare ma con un collaboratore domestico dall’eloquio sibillino.
«Quel personaggio nasce dall’osservazione di un filippino che in quel periodo del tempo ci stava aiutando a casa. Mia moglie era incinta, e quindi ero io a dovermi far comprendere da lui, con effetti esilaranti. Ariel rappresenta l’incomunicabilità tra un lavoratore straniero e un datore di lavoro che non comprende nulla di quello che l’altro sta cercando di dirgli».
Come nasce invece la figura del Notaio? «Da ragazzino, mi faceva ridere una certa irrequietezza delle persone anziane che avevano l’abitudine di brontolare su tutto. Oggi io ho raggiunto, più o meno quell’età, ma sono sicuramente meno brontolone». IL BUTTAFUORI Ed è osservando i comportamenti afasici e impulsivi dei buttafuori che avevano il compito di regolare il traffico notturno delle discoteche, che si ispira, infine, il personaggio di Cassiodoro: «Si esprime solo con i cazzotti: i suoni emessi dalla bocca nascono da quei cazzotti, e non sono mai parole complete, ma singulti». IL PUBBLICO
A questo punto, risulta chiaro che il titolo dello spettacolo è solo un artificio retorico. «Io scherzo ma sono felice di aver fatto quello che ho fatto», conclude Marco Marzocca. «La mia è stata una carriera fantastica: ho pure saltato la gavetta e da un momento all’altro mi sono ritrovato sommerso dall’affetto del pubblico, che non accenna a diminuire».
`Castello di Santa Severa SS1 Via Aurelia, Km 52,600. Sabato ore 21
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