Nonostante le tensioni iniziali con il premier Benjamin Netanyahu, il Capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il quadro generale del piano operativo delle Israel Defence Forces (Idf) nella Striscia di Gaza. Durante la discussione, sono state presentate le azioni dell’Idf fino ad oggi, comprese le operazioni nell’area di Zeitoun iniziate ieri. Inoltre, spiega l’Idf, è stato presentato e approvato il concetto centrale del piano per le prossime fasi nella Striscia di Gaza, in conformità con le direttive del livello politico

12:41

Hamas: “Israele sta eseguendo incursione aggressive a Gaza City”

Le Idf stanno “eseguendo incursioni aggressive” a Gaza City, mentre il capo di Stato Maggiore israeliano, Eyal Zamir, “ha approvato il quadro principale del piano operativo dell’esercito” nell’enclave palestinese. Lo ha dichiarato all’Afp il direttore dell’ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza, Ismail al-Thawabta, denunciando una “pericolosa escalation” da parte di Israele. Queste incursioni si stanno verificando “in particolare nel quartiere di Zeitoun” e nell’area intorno Tal al-Hawa e sono “accompagnate da intensi bombardamenti, cerchi di fuoco e demolizioni di case”, ha affermato il funzionario, sottolineando che queste operazioni “si sono intensificate questa settimana”. “Queste aggressioni rappresentano una pericolosa escalation mirata a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza, attraverso la politica della terra bruciata”, ha aggiunto al-Thawabta

12:00

Ministro degli Esteri palestinese: “A Gaza serve una missione di pace”

Il ministro degli Esteri palestinese Farsin Aghabekian ha sostenuto la possibilità che un gruppo di Paesi – che potrebbe includere Francia, Egitto, Turchia, Italia e Regno Unito – formi una “forza di stabilizzazione” a Gaza, così come l’ONU costituisca una “missione di pace” per la Striscia palestinese. In una conferenza stampa a Ramallah, capitale della Cisgiordania occupata, la ministra ha spiegato il “piano d’azione” del suo governo per la Striscia di Gaza una volta terminata la guerra, che include queste due forze. Le sue parole arrivano dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha sostenuto pochi giorni fa la necessità di una “forza di stabilizzazione internazionale temporanea” per il territorio palestinese, in seguito all’annuncio del governo israeliano che prenderà il controllo di Gaza City, dove vivono circa un milione di abitanti. Su questo punto, il ministro ha ricordato che Israele controlla attualmente il 75% della Striscia e che, se prima dell’offensiva israeliana vivevano 5.000 persone in un chilometro quadrato, ora ne vivono 50.000

11:46

Una delegazione di Hamas al Cairo sonda accordo con Israele

Una delegazione di Hamas è arrivata ieri al Cairo per colloqui su un possibile accordo con Israele, mentre l’Egitto ha presentato al gruppo terroristico una nuova proposta per un accordo globale. Lo scrive online il quotidiano Ynet. La nuova proposta prevede il rilascio di tutti gli ostaggi in un’unica fase, la fine della guerra, la smilitarizzazione di Gaza e l’esilio simbolico di alcuni membri di Hamas. “L’Egitto sta collaborando con il Qatar e gli Stati Uniti per rilanciare il piano dei 60 giorni”, aveva dichiarato ieri il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Aaty. Un funzionario arabo a conoscenza dei colloqui ha raccontato a Ynet che il Cairo intende invitare una squadra negoziale israeliana nella capitale egiziana nei prossimi giorni, aggiungendo che “ciò che ha portato Hamas al Cairo è stata la minaccia israeliana di conquistare Gaza City”. Secondo il funzionario, l’Egitto ha ora raggiunto un’intesa con Hamas per un eventuale disarmo e un esilio simbolico. “Contrariamente a quanto alcuni sostengono, un accordo completo è più facile: in un accordo parziale, si rimandano solo gli ostacoli – ha detto – Hamas vuole sinceramente porre fine alla guerra, ma non crede che Israele smetterà di cercare di eliminarla. Sono pronti al disarmo, ma hanno bisogno di garanzie”. Il funzionario ha parlato di “cauto ottimismo” al Cairo

11:34

Media: “Sale a 39 il numero di vittime nei raid israeliani dall’alba”

Almeno 39 cittadini palestinesi sono rimasti uccisi nei raid effettuati dalle forze armate israeliane su Gaza a partire dall’amba. Lo riportano fonti mediche citate da Al Jazeera. Almeno 19 dei morti erano persone in cerca di aiuto uccise dalle forze israeliane, hanno detto le fonti

10:46

L’Idf approva le linee generali sul piano per l’occupazione di Gaza

Il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha approvato le linee generali della prossima offensiva militare per conquistare Gaza City. Lo affermano le stesse forze armate israeliane spiegando che il “concetto principale del piano offensivo dell’Idf a Gaza” è stato discusso durante un incontro che Zamir ha tenuto questa mattina con il General Staff Forum, insieme ad altri ufficiali e rappresentanti dello Shin Bet. Inoltre – viene spiegato ancora – “è stato presentato e approvato il concetto principale del piano per i prossimi passi nella Striscia di Gaza, in conformità con le direttive della leadership politica”. Il riferimento è all’offensiva ordinata dal governo contro Hamas a Gaza City, che non dovrebbe però iniziare immediatamente. L’Idf ha fatto sapere che Zamir, durante l’incontro, “ha sottolineato l’importanza di migliorare la prontezza delle forze e la preparazione per la chiamata alle armi della riserva, svolgendo al contempo corsi di aggiornamento e fornendo un po’ di respiro ai soldati in vista delle prossime missioni”.

09:54

Gaza, esplosioni vicino alla parrocchia. Padre Romanelli: “Stiamo bene”

Gaza, esplosioni vicino alla parrocchia. Padre Romanelli: “Stiamo bene”

09:49

Viceministra Esteri di Israele in visita in Sud Sudan

La viceministra degli Esteri israeliana Sharren Haskel terrà oggi una serie di incontri nel Sudan del Sud, nella prima visita ufficiale nel paese dell’Africa orientale da parte di un rappresentante del governo israeliano. Secondo una dichiarazione dell’ufficio di Haskel incontrerà il presidente del Sudan del Sud Salva Kiir Mayardit, nonché il ministro degli Esteri, il presidente del parlamento e altri alti funzionari governativi. Il Sud Sudan – riporta il Times of Israel – sarebbe uno dei Paesi con cui Israele starebbe trattando per un possibile reinsediamento dei palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza

09:47

Al Jazeera: “Almeno 24 morti nei raid Idf su Gaza dall’alba”

Dall’alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso almeno 24 palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque richiedenti aiuti: è quanto scrive l’emittente qatarina Al Jazeera, che cita fonti mediche palestinesi e della Mezzaluna Rossa. Fra le vittime, scrive Al Jazeera, 12 persone hanno perso la vita in un attacco aereo israeliano su una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City, secondo una fonte dell’ospedale al-Ahli Arab

09:46

Ben Gvir chiede a Netanyahu di rimuovere il capo dell’Idf

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha affermato che il primo ministro Benjamin Netanyahu dovrebbe sostituire il capo di stato maggiore dell’Idf Eyal Zamir se non licenzierà immediatamente i suoi consiglieri. “Se non annuncia immediatamente che sostituirà la sua cerchia politica di estrema sinistra, invito il primo ministro a sostituirlo immediatamente con un candidato che si batta per la vittoria, non con uno che, insieme ai suoi consiglieri, lavora per indebolire la leadership politica”, ha detto Ben Gvir citato dal Times of Israel

03:27

Netanyahu: “Permettiamo a palestinesi di lasciare Gaza”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato l’idea di “permettere” ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l’esercito si prepara a un’offensiva più ampia nel territorio. Le precedenti proposte di reinsediare i gazawi al di fuori del territorio devastato dalla guerra inclusa quella del presidente statunitense Donald Trump hanno suscitato preoccupazione tra i palestinesi e condanne da parte della comunità internazionale.
Netanyahu ha difeso le sue politiche di guerra in una rara intervista ai media israeliani, trasmessa poco dopo che l’Egitto ha annunciato un nuovo sforzo dei mediatori per ottenere una tregua di 60 giorni.
Il premier ha dichiarato all’emittente israeliana i24NEWS: “Non li stiamo spingendo fuori, ma stiamo permettendo loro di partire”.
“Diamo loro l’opportunità di lasciare, innanzitutto, le zone di combattimento, e in generale di lasciare il territorio, se lo desiderano”, ha detto, citando i flussi di rifugiati durante le guerre in Siria, Ucraina e Afghanistan. Nella Striscia di Gaza, Israele ha controllato rigidamente i confini per anni, impedendo a molti di uscire. “Lo permetteremo, innanzitutto all’interno di Gaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di lasciare Gaza”, ha aggiunto Netanyahu.
Per i palestinesi, qualsiasi tentativo di allontanarli dalla loro terra richiama la “Nakba”, o catastrofe lo sfollamento di massa dei palestinesi durante la creazione dello Stato di Israele nel 1948.
Netanyahu ha sostenuto la proposta di Trump di espellere i più di due milioni di abitanti di Gaza verso l’Egitto e la Giordania, mentre alcuni ministri israeliani di estrema destra hanno invocato la loro “partenza volontaria”.

02:33

Egitto al lavoro con mediatori per tregua 60 giorni a Gaza

L’Egitto ha annunciato di lavorare con il Qatar e gli Stati Uniti per ottenere un cessate il fuoco di 60 giorni nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano si prepara a prendere il controllo della città più grande del territorio palestinese.

01:49

Al Jazeera: “Leader Hamas Khalil al-Hayya al Cairo per negoziati”

Hamas annuncia che il leader di alto rango Khalil al-Hayya è arrivato al Cairo per discutere della ripresa dei negoziati con Israele sul cessate il fuoco e gli ostaggi. Lo riporta Al jazeera.
Il funzionario di Hamas Taher al-Nono afferma in una dichiarazione che gli incontri del gruppo terroristico con i funzionari egiziani si concentreranno sui modi per fermare la guerra, fornire aiuti e “porre fine alle sofferenze del nostro popolo a Gaza”.
Il viaggio di al-Hayya, capo negoziatore di Hamas, segue le dichiarazioni rilasciate all’inizio di questo mese in cui implicava il Cairo nella crisi umanitaria in corso a Gaza, suscitando l’ira degli egiziani.

01:22

Wafa: “Attacco israeliano su Gaza City, uccisi 2 civili”

L’agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che due civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera in un bombardamento israeliano su Gaza City.
L’attacco, si legge sul sito dell’agenzia, ha preso di mira un gruppo di cittadini nel quartiere Sheikh Radwan, a nord-ovest della città.

00:30

Onu critica ritardi israeliani su aiuti a popolazione Gaza

L’Onu ha segnalato ritardi e ostacoli significativi nel coordinamento delle missioni umanitarie a Gaza, avvertendo che le autorizzazioni di sicurezza israeliane stanno facendo perdere “tempo prezioso” fondamentale per la consegna degli aiuti.
“Lunedì abbiamo chiesto di coordinare con i servizi di sicurezza israeliani 16 missioni, tra cui la raccolta di cibo, forniture mediche e carburante dai due valichi operativi, Kareem Shalom e Zikim”, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric durante una conferenza stampa. Di queste 16 missioni, ha detto, quattro sono state facilitate, tre negate e quattro ostacolate, ma alla fine portate a termine. Ha anche osservato che due missioni sono state cancellate dalle loro organizzazioni, mentre altre che riguardavano forniture alimentari e sanitarie sono state ostacolate o sono ancora in corso.
“Gli sforzi per coordinare i movimenti umanitari spesso si protraggono per ore a causa delle autorizzazioni imprevedibili da parte delle autorità israeliane, facendo perdere tempo prezioso”, ha detto Dujarric.

00:05

Axios: “Usa lavorano a corridoio umanitario tra Israele e Siria”

L’Amministrazione Trump sta cercando di mediare un accordo per l’apertura di un corridoio umanitario tra Israele e la città di Suwayda, nella Siria meridionale, per fornire aiuti alla comunità drusa locale. Lo riporta Axios, citando un funzionario statunitense e due funzionari israeliani. Israele ha effettuato dei bombardamenti in Siria il mese scorso, durante i violenti scontri a Suwayda, sostenendo di agire a difesa della popolazione drusa siriana e in solidarietà con la minoranza drusa israeliana. Un accordo tra i governi siriano e israeliano su un corridoio umanitario, rileva Axios, potrebbe contribuire a ricucire le relazioni tra i due Paesi e potenzialmente dare slancio ad un’azione Usa per la normalizzazione dei loro rapporti.

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