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Conto corrente per tutti, la Camera ha approvato all’unanimità (254 voti favorevoli, nessun contrario) una proposta di legge che obbliga le banche ad aprire un conto corrente a chiunque ne faccia richiesta, salvo nei casi previsti dalla normativa antiriciclaggio o antiterrorismo. Il provvedimento, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, introduce nel Codice Civile l’articolo 1857-bis, sancendo il diritto universale ad accedere ai servizi bancari di base. Si tratta di una misura definita “storica” da chi l’ha proposta, perché punta a garantire maggiore inclusione finanziaria, soprattutto per i cittadini in difficoltà.


APPROFONDIMENTI

Cosa è stato deciso? La nuova norma impone alle banche l’obbligo di stipulare un contratto di conto corrente con chiunque lo richieda, senza possibilità di rifiuto, salvo che per motivi legati alle norme antiriciclaggio o antiterrorismo.

In caso di diniego, la banca dovrà fornire una motivazione scritta entro dieci giorni.

Cosa cambia concretamente per le persone? Chi finora veniva escluso – ad esempio disoccupati, protestati, cittadini stranieri senza profili finanziari solidi – avrà diritto ad avere un conto corrente, uno strumento oggi indispensabile per accedere a molti servizi essenziali (stipendi, affitti, bollette, identità digitale). Le banche non potranno più scegliere a chi concederlo in base a valutazioni economiche.

Da quando sarà effettiva la norma? La proposta di legge è stata approvata il 23 luglio 2025 alla Camera. Ora dovrà essere votata anche dal Senato. Una volta approvata in via definitiva e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore nei tempi previsti dalla legge (verosimilmente entro 30 o 60 giorni).

Le banche possono opporsi? No, non possono rifiutarsi, se non per motivi legati a obblighi normativi molto precisi (come il rischio riciclaggio o legami con attività terroristiche). Non saranno ammesse valutazioni soggettive. Il rifiuto dovrà comunque essere motivato e comunicato per iscritto.

La banca potrà chiudere il conto una volta aperto? No, non potrà chiuderlo se il saldo è attivo, a meno che non emergano motivi gravi legati alla normativa su riciclaggio o terrorismo. Questo vale per contratti a tempo sia determinato sia indeterminato. È una protezione in più per il cliente, che non rischia di essere estromesso unilateralmente.

Perché si è arrivati a questa legge? Perché finora il diritto a un conto corrente non era garantito per legge. Le banche potevano rifiutarsi di aprirne uno o chiuderlo senza giustificazioni concrete. Questo lasciava molte persone fuori dal circuito bancario, rendendole più vulnerabili. Il testo, sostenuto soprattutto dalla Lega, vuole tutelare l’accesso ai servizi finanziari di base per tutti, senza discriminazioni economiche o sociali.


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