Le vacanze sono finite per la carovana della MotoGP, che si appresta a riprendere il suo viaggio in giro per il mondo dall’Austria. Il Red Bull Ring, tornato in calendario nel 2016, è un appuntamento ormai tradizionale per il mese di agosto. Il saliscendi della Stiria, che in passato ha spesso sorriso alla Ducati, anche dopo l’introduzione di una chicane prima della curva 3, avvenuta nel 2022 per motivi di sicurezza, ormai sembra quasi non avere più segreti per gli addetti ai lavori.

Discorso che vale anche per la Michelin, che arriva al 13° appuntamento stagionale con delle soluzioni specifiche, pensate per contrastare le alte temperature che generano i lunghi rettilinei del tracciato austriaco, come ci ha spiegato il responsabile Piero Taramasso. Anche se questo fine settimana potrebbe esserci un’incognita legata al meteo e la pioggia non è esattamente un alleato al Red Bull Ring…

“Quello austriaco è un circuito che conosciamo bene, dove purtroppo ci sarà molto meno grip rispetto a Brno. Il Red Bull Ring, come per esempio anche Barcellona, sono tracciati che hanno un asfalto che offre poca aderenza e sembra offrirne sempre meno di anno in anno. Inoltre ci aspettiamo anche un bel caldo, perché siamo esattamente alla metà del mese d’agosto”, ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Alla luce di questo, che tipo di scelte avete fatto per il Gran Premio d’Austria di quest’anno?
“Praticamente proponiamo la stessa allocazione dell’anno scorso ad eccezione dell’anteriore dura. Quella del 2024 era proprio una mescola più dura, mentre quest’anno abbiamo optato per la stessa mescola della media, accoppiata però con una carcassa più rigida, che è la stessa che abbiamo già proposto anche in altre occasioni quest’anno, come in Thailandia, perché si tratta di una costruzione che lavora molto bene alle alte temperature”.

Michelin

Michelin

Foto di: Michelin

Al posteriore avete confermato quindi entrambe le mescole, ma in Austria sappiamo che dovete portare sempre delle soluzioni specifiche…
“Esatto, si tratta di due gomme asimmetriche che però hanno una carcassa specifica per il Red Bull Ring, che aiuta a mantenere più basse le temperature. Sappiamo che funziona, perché sono diverse stagioni che la portiamo, ma è inevitabile perché parliamo di un circuito particolarmente impegnativo a causa del suo layout, con staccate violente e lunghi rettilinei, che tendono a far surriscaldare il posteriore”.

Visto che le soluzioni saranno simili, ci può ricordare quali furono le scelte nel GP dello scorso anno?
“Nella Sprint avevano preso tutti quanti l’anteriore media, che è la gomma di riferimento, al posteriore invece la maggioranza della griglia, circa il 75%, aveva optato per la soft, mentre gli altri avevano montato la media. Nella gara lunga invece non ci sono stati grandi dubbi, perché hanno corso tutti con una coppia di gomme medie”.

Con la media che aveva decisamente convinto nel 2024, ti aspetti quindi che l’anteriore dura che introdurrete quest’anno sarà utilizzata solo in caso di caldo estremo?
“Sì, se farà molto caldo però credo che sia una soluzione che può piacere parecchio, perché garantirà più supporto e questa è una cosa importante su una pista con staccate violente come questa, anche se chiaramente paga qualcosina in termini di grip sull’angolo di piega. Però in generale è una gomma che alla KTM di solito piace e che credo che potrebbe funzionare bene anche con l’Aprilia. Queste sono le moto che staccano un po’ più forte e sollecitano un po’ di più l’anteriore, quindi per loro potrebbe essere una buona soluzione. Ma chiaramente dipenderà molto anche dal meteo”.

Anche perché parliamo di un Gran Premio nel quale in passato la pioggia ha fatto capolino in diverse occasioni. Inoltre, le previsioni sono minacciose per sabato e domenica…
“Sì, è la pioggia non è mai piacevole al Red Bull Ring. Come dicevo, già di per sé è una pista che offre poco grip, quindi non è facile con il bagnato. Inoltre avendo una configurazione saliscendi, si formano dei rigagnoli d’acqua e tende a non asciugarsi in maniera uniforme. Un punto particolarmente delicato è la curva 1, perché le moto lasciano lì molta gomma essendo una frenata importante ed in salita, quindi quando il fondo è bagnato è molto scivoloso e i piloti devono fare molta attenzione”.

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