DALLE PIASTRELLE ALLE AUTOMOBILI
Il gruppo molisano DR Automobiles, che in Italia oltre al marchio DR (nella foto qui sopra una 6.0) vende anche le vetture con i loghi Evo, Sportequipe e Ich-x, ha acquistato lo stabilimento di Agnani (in provincia di Frosinone) appartenente al gruppo Saxa, fino ad oggi dedicato alla produzione di piastrelle in gres porcellanato. Il sito laziale verrà ristrutturato dalla Janama srl, nuova società partecipata al 100% dalla DR Automobiles, in modo da consentire l’assemblaggio delle automobili del gruppo. In seguito alla cessione del ramo d’azienda, la Jarama ha anche acquisito tutti i 67 lavoratori di Saxa Gres, con la possibilità di ulteriori assunzioni. A comunicare l’acquisto dello stabilimento sono stati i vertici dell’azienda nel corso del tavolo di confronto svoltosi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, al quale hanno partecipato le società, la Regione Lazio, la Regione Umbria, gli enti locali interessati e le organizzazioni sindacali e datoriali.
COSTRUTTORE A TUTTI GLI EFFETTI
Il gruppo guidato dall’imprenditore Massimo Di Risio ha annunciato ad Agnani investimenti per 50 milioni di euro: le prime autovetture assemblate dovrebbero uscire dall’impianto nel giro di circa mesi, ma per completare tutti i lavori di adeguamento serviranno un paio d’anni. La cittadina laziale diventa così il secondo polo produttivo per la DR dopo lo storico sito di Macchia d’Isernia, dove si il lavoro principale riguarda il completamento di veicoli cinesi che arrivano già assemblati al 70%. Ad Agnani il progetto è più ambizioso: produrre automobili da zero, con componenti italiani e tecnologie sostenibili, passando quindi da importatore a vero e proprio costruttore.
BOCCATA D’OSSIGENO PER IL SETTORE NEL LAZIO
Nasce così il secondo polo automobilistico nel Lazio e a Frosinone, dopo quello di Cassino appartenente a Stellantis: lo stabilimento è passato dal produrre oltre 135.000 unità nel 2017 alle sole 26.850 vetture realizzate nel 2024 (Alfa Romeo Giulia e Stelvio e Maserati Grecale), quasi la metà rispetto alle 48.800 del 2023. Sono soddisfatti i sindacati, secondo i quali l’iniziativa della DR si configura come “un importate punto di svolta per un territorio duramente colpito dalla crisi della componentistica e dalla contrazione dei volumi di produzione negli stabilimenti Stellantis”, dicono i rappresentanti della Filctem-Cgil.