Il sold out di Monza non è un caso isolato: social, serie tv e ora il film della star americana. Così è cambiato tutto

Quando, il 23 gennaio 2017, Liberty Media ha ufficializzato l’acquisto della F.1 dal fondo Cvc, e quindi si è chiusa l’era Bernie Ecclestone, il primo ceo Chase Carey aveva diverse preoccupazioni: una delle principali era che i giovani non guardavano più la F.1, il pubblico era invecchiato assieme a chi la aveva gestita fino a quel momento, il paddock risultava un mondo chiuso e inaccessibile e, anche se magari non era vero, vinceva il pregiudizio che le gare fossero noiose (dei quattro campionati vinti da Vettel dal 2010 al 2013 almeno due per esempio furono molto più combattuti di quanto il risultato finale poteva far pensare). Adesso non esiste sport mondiale che abbia aumentato in modo così massiccio la presenza di giovani e donne nella sua fanbase: il 42% ha meno di 35 anni, il 41% è di sesso femminile e, come può scoprire di persona chiunque vada a vedere un Gp (magari dopo aver assistito anche a uno dei tantissimi concerti organizzati in concomitanza con le gare), le donne dai 16 ai 24 anni rappresentano la fascia d’età in più rapida crescita. Secondo un sondaggio sottoposto a 100mila tifosi, su quattro nuovi fan che si aggiungono, tre sono donne. È cambiato tutto. E non solo per quanto riguarda il pubblico: nell’era del Covid, l’attuale team che sta dominando il campionato, la McLaren, ha quasi rischiato di fallire. Adesso è in piena salute anche economica e vive un momento di eccellenza sportiva.