di
Luigi Ferrarella
Le chat sul Villaggio olimpico, i pm: «È Coima, cioè un investitore privato, a dettare la linea»
Orientare la comunicazione è cruciale in politica come negli affari, solo che nell’urbanistica milanese l’aspetto singolare è chi fa la comunicazione di chi. Il 5 agosto 2023 lo sviluppatore immobiliare del gruppo Coima, Manfredi Catella, invia all’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, e al direttore generale del Comune (e braccio destro del sindaco Sala), Christian Malangone, una bozza di possibile comunicazione del Comune per l’Associazione italiana ricerca sul cancro e per l’Istituto fondazione oncologia molecolare, e i pm osservano che dunque «è Coima, cioè un investitore privato, e non i funzionari del Comune, a predisporre le bozze di comunicazione del Comune.
Vi è un sostanziale asservimento della struttura pubblica a quella privata. L’interesse che anima Coima sembra stare nel fatto che, se Airc e Ifom decidessero di situare nel villaggio olimpico le loro sedi dopo le Olimpiadi, sarebbe più facile sostenere l’interesse pubblico delle aree, e quindi più semplice per il Comune operare in deroga».
Anche il 5 ottobre 2024 Catella — nel suo annunciare «Buongiorno Christian, Giancarlo, domani mattina ci vedremo con Beppe (Sala, ndr) nell’incontro programmato», e nel dettare «dal mio punto di vista l’agenda» — rispetto al villaggio olimpico si premura: «Vi mando una traccia per l’ipotesi di comunicazione entro fine ottobre dal Comune a noi che riflette le possibili azioni per supportare un nostro passaggio di governance sui lavori soprattutto nel rispetto dell’interesse pubblico». Malangone l’indomani scherza, «la stiamo già mettendo giù e la nostra è un po’ più bella ah ah», e il costruttore sta al gioco ma un po’ si preoccupa, «siamo apprendisti, sempre bene imparare, mi raccomando che sia concreta».
«Ci fate attaccare»
Del resto in Comune hanno proprio l’ossessione di «evitare situazioni comunicative che mettano in imbarazzo, o peggio politicamente, il Comune», al punto che l’assessore a luglio 2024 prova a spiegare a Catella che su alcuni numeri «io non saprei cosa dire se i giornalisti mi chiedono». Anche il 27 luglio 2024 l’assessore Tancredi lamenta a Catella che «non ho avuto più notizie sull’uscita stampa di lunedì sullo studentato/Villaggio. Detto in amicizia, se uscite con tariffe medie 900/1.000 Iva inclusa (l’Iva per ora non è mai uscita), per noi è un problema molto serio. Ci fate attaccare dalla stampa e dai consiglieri maggioranza e opposizione. Lascerei solo il numero dei 450 alloggi agevolati (grande notizia). Confido in tuo buon senso». Catella viene incontro all’assessore: «Ciao Giancarlo mi aggiorno, assumevo aveste rivisto comunicato. Te lo mandiamo con e senza Iva e spese, e decidiamo».
Il costruttore supporter del sindaco
Lo stesso sindaco Sala spiega a Catella, una volta che il costruttore gli mostra di non aver apprezzato una intervista, l’importanza di «un passo alla volta. Ma devi costruire la TUA comunicazione». I messaggi tra i due dal 2018 in poi, come Catella aveva rivendicato già nei giorni scorsi dell’inchiesta, sono numerosi e per lo più su due binari. A volte esprimono la volontà di Catella di accreditarsi quale supporter del sindaco e della sua azione amministrativa per la città, ad esempio nelle settimane a cavallo di quando Sala prima medita e poi decide di ricandidarsi: da parte del costruttore è tutto un profluvio di «adesso è il momento della politica alta! A disposizione per come utile», «complimenti per la tua decisione», «grande responsabilità», «faremo tutti la nostra parte perché Milano prosegua nel suo percorso di eccellenza», «mi farebbe piacere vederci noi due a ragionare sul futuro con gin tonic!», «ciao Beppe, ti vengo a trovare per fare il punto insieme».
A volte invece – ed è l’altro binario – dai messaggi traspare il piglio con il quale il costruttore valorizza i propri interessi quando percepisce nella macchina comunale qualche possibile intoppo, ad esempio in un passaggio tacciandola di indugiare in «una disquisizione meramente ideologica e intellettualmente modesta lontana da una città illuminata». Le risposte di Sala sono piuttosto generiche in queste ultime chat depositate dai pm, come il messaggio vagamente tra l’indispettito e il rabbonente con cui il sindaco scrive a Catella «scusaci se non siamo all’altezza. Dirò a Tancredi di incontrare i tuoi». Un messaggio molto meno significativo per le indagini, ad esempio, di quello che non a caso i pm avevano invece già inserito nella richiesta dei 6 arresti, allorquando sulla agitata vigilia di Catella e del suo progettista Stefano Boeri in vista della seduta del 22 giugno 2023 della Commissione Paesaggio sul progetto Pirellino di Coima, nella quale un parere favorevole/condizionato finì per superare talune questioni poste dal presidente Giuseppe Marinoni, i pm avevano sottolineato la risposta in chiave difensiva di Sala al «warning» lanciatogli il giorno prima da Boeri: «Mi dicono che non è solo il presidente (Marinoni, ndr). So quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr). Domani mattina comunque rivedo con calma».
Le parole da tatuaggio
È una celia, ma dunque non una celia appesa al nulla, lo scherzare in chat tra loro il 12 marzo 2024 dell’assessore con il costruttore e il manager del sindaco. «Ma mi confermi come assessore?», ride Tancredi, e Catella vota sì, «voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario», al che si aggiunge anche Malangone, che rilancia la goliardica soddisfazione «me lo tatuo sulla schiena».
Sono chat come questa che le pm Siciliano-Petruzzella depositano martedì mattina al Tribunale del Riesame (ma prima che si conoscesse la bocciatura intanto dei primi due arresti del costruttore Andrea Bezziccheri e dell’architetto Alessandro Scandurra) per opporsi al ricorso difensivo contro gli arresti il 31 luglio. A loro avviso le chat mostrano «Tancredi consapevole che, grazie alla sua azione, gli interessi di Coima vengono massimizzati, tant’è che ironizza su una sua riconferma come assessore da parte di Catella in persona, come se quest’ultimo fosse il sindaco di Milano». E sempre le chat restituirebbero le «dimensioni sconcertanti, e di autentico allarme sociale, del mercimonio della funzione pubblica consumata dall’assessore Tancredi in sintonia con il segretario generale Malangone»: un «attentato alla democrazia urbanistica» da parte di politici e alti burocrati comunali che «agiscono non come pubblici ufficiali rispettosi del loro ruolo, ma come dipendenti privati e deferenti agli ordini di Catella».
«Gioco di squadra»
Anche nei messaggi dell’1 ottobre 2023 in cui i «tre soggetti si coordinano in vista dell’incontro congiunto coi ministri Salvini ed Abodi» (Infrastrutture e Sport), per i pm è Catella che «detta la linea che il Comune deve seguire nell’incontro con i ministri, come se il Comune non potesse avere una linea propria diversa da quella di Coima».
Gli extracosti paventati da Catella sono un tema poi ricorrente: a Malangone che il 6 luglio 2024 sul calcolo osserva «comunque a me hanno insegnato che è meglio sbagliare insieme che fare giusto da solo», Catella risponde «my dear condivido, ma trovami qualcun altro che gioca di più in squadra di noi e capirai che da imprenditori e operai non possiamo più subire. Comunque anche in questo caso vi abbiamo seguito». Sono i giorni del mitologico condono naufragato, e il direttore generale del Comune aggiunge «comunque ‘sta cosa del Salva-Milano finita così ci mette in una situazione».
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13 agosto 2025 ( modifica il 13 agosto 2025 | 13:01)
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