Si conoscono bene, sono coetanei e compagni di partite e scherzi da adolescenti: “Ma lui è cresciuto prima di me”, dice l’azzurro. Ora Cincinnati li rimette uno davanti all’altro. Storia di un legame speciale
Lorenzo Topello
13 agosto – 13:45 – MILANO
Nella quotidianità e di conseguenza nel tennis servono spalle larghe. Quelle di Luca Nardi le ha potenziate, fisicamente e metaforicamente, Carlos Alcaraz. Da Instagram ai campi in cemento, da una battaglia di abbracci a un ottavo di finale a Cincinnati: il marchigiano scrive la seconda favola da lucky loser e sul percorso, all’improvviso, ecco l’amico geniale. Quel Carlitos coetaneo, compagno di partite e scherzi da adolescenti, da ultimo divenuto collega del circuito: “Siamo molto amici, sul campo e fuori” racconta Luca a proposito dello spagnolo. E si vede: una foto del 2017 li vede uno addosso all’altro, fra abbracci e sorrisi. Alcaraz che gli si regge sulle spalle in una battaglia adolescenziale contro altri due amici-colleghi, e che commenta: “Mi manchi”. Ora gli mancherà meno: gli ottavi di Cincinnati li mettono l’uno contro l’altro. Di nuovo.
IMPRESA A CINCINNATI—
Lucky Luca colpisce ancora. A Indian Wells 2024, ripescato al posto dell’infortunato Etcheverry, fa fuori Djokovic regalandosi il più grande upset (tuttora ineguagliato) della carriera. Raggiunge gli ottavi, saluta fra gli applausi e ripensa con gli occhi ancora emozionati: “Contro Nole credevo seriamente di non vincere neanche un game”. E invece sorpresa. Come a Cincinnati, oggi: Nardi cade durante le qualificazioni, rientra in gioco da ripescato e corre fortissimo: manda a casa Tirante, poi sorprende Shapovalov e batte Mensik approfittando del suo ritiro durante il secondo set. Regalandosi, agli ottavi di un 1000, l’incrocio con l’amico di sempre. Quello con cui giocava alla pari durante il torneo più prestigioso degli under 14, Le Petits As: il marchigiano fece jackpot sia in singolare che in doppio. Alcaraz e Rune rimasero al palo. Ma con Carlos l’amicizia scattò subito: quel post adolescenziale su Instagram è un tripudio di cuoricini.
A DOHA L’ULTIMA SFIDA—
Nella foto c’è anche Dani Rincon, coetaneo di entrambi e presente nel ranking, seppur intorno alla posizione numero 300. Nardi ha affrontato anche lui di recente: lo scorso 3 giugno ha perso con lo spagnolo al Challenger di Heilbronn. Luca ha perso al terzo set, ma c’è da scommettere che anche lì siano fioccati sorrisoni a prescindere. C’è un legame speciale che lega la covata dei 2003, una stima che va oltre il tennis. Lo ha lasciato intuire più volte il marchigiano: “Con Alcaraz ci conosciamo benissimo sia sul piano tennistico sia personale. Ho tanti aneddoti e particolarmente divertenti, ma non li dirò…”. Uno è che in un paio di occasioni Luca, durante gli incroci nel circuito minore, ha avuto match point a disposizione. Ma Carlitos ha alzato il muro: “Contro lo spagnolo ho sempre perso, ma mai in maniera netta”. L’ultima volta (la prima sfida a livello Atp) ad Alcaraz è servito il terzo set: erano gli ottavi dell’ultimo 500 a Doha.
SPALLE LARGHE—
Proprio al termine della sfida araba lo spagnolo ha raccontato: “Luca stava già facendo una buona partita, poi all’improvviso ha iniziato a giocare a un livello più alto. Abbiamo fatto dei buoni scambi, lui ha vinto un set: in quel momento ha iniziato a giocare come se fosse il numero 1 al mondo”. Stima sincera per il marchigiano in crescita costante nell’ultimo anno e mezzo e collezionista di record fin da piccolo: nel 2018, a 14 anni e 10 mesi, è diventato il più giovane tennista italiano di sempre ad ottenere un punto Atp. E da lì la rampa di lancio, senza mai dimenticare gli anni con Carlitos: “Siamo coetanei, ma lui è cresciuto prima di me”. Le spalle sono diventate larghe a entrambi: una pacca se la daranno anche a Cincinnati, quando Nardi proverà a regalarsi un’altra serata da fuoriclasse.
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