Ha sfilato in passerella in bikini e tacchi alti, per partecipare a Miss Mascotte, un concorso di bellezza legato a Miss Italia e riservato alle ragazze over 17. Ma, di anni, lei ne ha solo tredici.
Il video della serata si è diffuso velocemente, e le conseguenze, per l’esclusivista regionale del concorso (che si è tenuto in Campania), Antonio Contaldo, sono state drastiche: la patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, lo ha estromesso dal suo ruolo per aver violato il regolamento. «La figura di “Mascotte”, introdotta molti anni fa, è limitata alle ragazze di 17 anni. La partecipazione al concorso vero e proprio va dai 18 ai 30 anni», scrive Mirigliani nella sua nota ufficiale. «È incredibile l’errore compiuto dal nostro collaboratore. Ho elevato l’età delle Miss a 18 anni proprio per evitare la presenza di minorenni, una regola, a maggior ragione, da rispettare tra le mascotte».
La partecipazione della tredicenne al concorso di Miss Mascotte ha acceso un dibattito sulla sovraesposizione dei giovani, sui rischi e sul ruolo dei social nella costruzione dell’identità. Per fare chiarezza, abbiamo intervistato Matteo Lancini, pedagogista esperto in sviluppo adolescenziale e cultura digitale, autore, tra gli altri libri, di Chiamami adulto, Raffaello Cortina editore.
Cosa significa avere 13 anni oggi?
«Le nuove generazioni sono sicuramente esposte a un processo di precocizzazione e anticipazione della pubertà psichica su quella fisica. Ma sarebbe importante domandarci se questo processo non sia il risultato dei modelli che proponiamo noi adulti».
Vale a dire?
«È in atto una vera e propria pornografizzazione delle esperienze. Rispetto alla sovraesposizione delle nuove generazioni, noi adulti accusiamo spesso internet e i social, ma non teniamo conto dei nostri comportamenti: da quando nascono, i bambini vengono ripresi continuamente, e i genitori diventano operatori tv per immortalare ogni momento, dal primo bagnetto alle recite scolastiche».
Che ne pensa di questa vicenda?
«Questa vicenda ci mostra soprattutto la dissociazione degli adulti, che da un lato dichiarano battaglie contro la mercificazione dei minori, dall’altro alimentano comportamenti che la sostengono. Hanno creato una società in cui la popolarità e la visibilità sono diventate valori centrali».