Scramble nei cieli dell’Estonia, protagonisti due F-35 italiani. Lo comunica il Comando aereo della Nato: «Per la prima volta due F-35 italiani decollano in Estonia in risposta a velivoli russi nell’ambito della missione di pattugliamento aereo della Nato. La Task Force Air italiana, distaccamento del 32° Stormo presso la base aerea di Ämari, è in stato di allerta rapida 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a dimostrazione dell’impegno dell’Alleanza a salvaguardare lo spazio aereo della Nato».
Cos’è lo “scramble”
In ambito aeronautico militare, il termine scramble indica il decollo immediato e non programmato di velivoli da combattimento in risposta a una minaccia o a un’allerta improvvisa.
La procedura si attiva, ad esempio, quando i sistemi radar o i centri di comando rilevano un velivolo non identificato o una possibile intrusione nello spazio aereo nazionale. In tal caso viene impartito l’ordine di scramble agli equipaggi in prontezza operativa, già equipaggiati e posizionati in prossimità degli aeromobili.
I piloti raggiungono rapidamente i velivoli, avviano i motori e decollano in tempi estremamente ridotti — in alcuni contesti, inferiori ai due minuti — con l’obiettivo di intercettare e identificare il bersaglio.
L’origine del termine risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando la Royal Air Force britannica utilizzava il comando “Scramble!” per ordinare ai propri piloti di portarsi sugli Spitfire o Hurricane e decollare con urgenza per contrastare i raid aerei nemici. La procedura, opportunamente aggiornata, è tuttora adottata nell’ambito delle missioni di Air Policing della Nato e nei dispositivi di difesa aerea nazionali.
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