Niente alberi con i fondi del PNRR per il parco delle Sabine e per Tor Bella Monaca. In cambio, però, arrivano altre zone dove effettuare le piantumazioni.

I soldi europei per la forestazione urbana

L’amministrazione Gualtieri, per il secondo anno consecutivo, ha effettuato un “rimpasto” delle zone in cui mettere a dimora gli alberi. La comunità europea, attraverso i progetti di forestazione urbana, ha messo a disposizione della Città metropolitana di Roma dei finanziamenti con cui rendere più verdi le aree di Roma e provincia. L’elenco di queste zone è stato aggiornato nel corso di successive delibere di giunta. La prima, risale al 2022 e da quella data in poi ne è stata fatta una ogni anno. L’ultima è stata firmata lo scorso 8 agosto.

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“Questa delibera si è resa necessaria dal momento che, a seguito di ulteriori, puntuali verifiche eseguite in collaborazione tra i dipartimenti e assessorati all’ambiente, al patrimonio e all’urbanistica con gli uffici e i progettisti di Città Metropolitana, si è ritenuto opportuno stralciare alcune aree interessate da problematiche eccessive a carattere archeologico, idrogeologico e/o potenzialmente interessate da altri progetti – ha spiegato l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi. – Si è poi proceduto all’individuazione di nuove aree ad integrazione dei vari progetti di Città Metropolitana, per sopperire, quanto possibile, alla diminuzione di superfice utilizzabile per la forestazione, con un saldo positivo in termini di ettari reperiti”.ù

Le modifiche decise dalla giunta Gualtieri

Nello specifico, escono le seguenti aree per complessivi 63,19 ha:
• Tor Bella Monaca (municipio VI), per 4,28 ha
• Cinecittà Est (municipio IX), 2,72 ha di una particella più estesa che invece rimane
• Casal de Pazzi (municipio IV) 1,18 ha
• San Basilio (municipio IV) 16,91 ha
• Acqua Acetosa Ostiense (municipio IX) 8,81 ha
• Torrevecchia PDZ (municipio XIII) 10,04 ha
• Dragoncello (municipio X) 3,35 ha di una particella più estesa che invece rimane
• Parco delle Sabine 15,90 ha
Entrano le seguenti aree, per un totale di 65,95 ha:
• Gastinelli bis (municipio VI) 9,21 ha (area vicina a quella già forestata)
• Sinisgalli – Ponte di Nona (municipio VI) 13,60 ha
• Parco di Salone (municipio VI) 19,50 ha
• Torraccia bis (municipio IV) 1,69 ha (area vicina a quella già individuata in precedenza)
• Malafede – Panerai (municipio X) 3,30 ha
• Castiglion Messer Marino (municipio VI) 6,71 ha
• Acqua Acetosa Ostiense (municipio IX) 7,21 ha
• Borghesiana bis (municipio VI) 4,73 ha (area vicina a quella già individuata in precedenza).

Nel 2024 erano invece uscite dall’elenco alcune aree nella Tenuta di Castel di Guido. Nell’azienda agricola comunale, lì presente, sono infatti allevate allo stato brado centinaia di vacche maremmane. La piantumazione avrebbe comportato una riduzione delle superfici destinate al pascolo ed inoltre avrebbe finito col disturbare la nidificazione di alcuni volatili che lì si riproducono. I fondi per acquistare gli alberi di Castel di Guido sono così stati spostati su un altro polmone verde che, tra incendi e pini sterminati dalla cocciniglia tartaruga, ne ha un forte bisogno: Castel Fusano.

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Quest’anno le scelte dell’amministrazione hanno seguito altre esigenze. “Le aree che entrano in sostituzione di quelle eliminate sono prioritariamente nei municipi afferenti ai quadranti est e sud, così come quelle stralciate – da un lato per non modificare i progetti in modo eccessivo ma anche – ha spiegato Alfonsi – perché l’area est e sud della città sono quelle che più necessitano una migliore qualità ambientale, sulle quali lavorare per mitigare isole di calore e ondate di caldo. Un lavoro efficace e rapido di tessitura e coordinamento che porta alla ridefinizione delle aree senza perdere superficie forestabile”.