“Ha vinto e ha perso ma Simone merita rispetto. Vedrete che come Pioli ritornerà presto in Italia, ha ancora tanto da dare”, dice Bergomi
Nel corso di un’ampia intervista concessa al Messaggero, Beppe Bergomi ha parlato anche dell’Inter e di Inzaghi: «Vorrei partire da un saluto a Simone Inzaghi, il tecnico che ha fatto giocare l’Inter come nessuno mai. Ho sempre detto che la squadra non era la più forte ma sicuramente la più brava sul campo: ha vinto e ha perso ma Simone merita rispetto. E’ andato via perché sentiva qualcosa nell’aria che non andava, vedrete che come Pioli ritornerà presto in Italia, ha ancora tanto da dare».
Visto che ci siamo, ci spieghi l’Inter di Chivu.
«Attenzione, Cristian è un bravo ragazzo, educato e sempre rispettoso. Può sembrare debole, all’apparenza, in realtà è un ragazzo tosto, che sa prendere delle decisioni importanti. E’ quello che rischia di più perché ancora non si è capito che cosa voglia fare la società. Sono arrivati dei giocatori ma fino ad oggi non sono titolari quindi Chivu ripartirà dai soliti “vecchietti” più Frattesi».
Lookman può fare la differenza.
«Se arriva, che Inter sarà? A tre punte? Allora bisognerà cambiare quasi tutto. Oppure a due punte e a turno uno tra lui, Lautaro e Thuram riposerà? Sono interrogativi decisivi, nulla è chiaro fino ad oggi».
Tutto chiaro, invece, a Roma: Gasp detta legge.
«Gian Piero ha cambiato il calcio, il successo in Europa League e cinque o sei qualificazioni Champions lo hanno portato al centro dell’attenzione. Auguro a Gasperini di riaprire un ciclo a Roma ma serve pazienza».
Si riferisce al fallimento di Milano, sponda Inter?
«Non era il momento giusto e nessuno lo ha saputo aspettare. A Roma può fare la differenza, bisogna stare calmi. Ha bisogno di una squadra fisica, servono altri acquisti oltre a Dybala al top».
Torniamo in zona scudetto: Conte davanti a tutti.
«Pensavo che se ne sarebbe andato ma le garanzie ottenute da De Laurentiis lo hanno convinto a restare. Ora ha alternative di grande livello come Lucca, che può dare respiro a Lukaku. Poi De Bruyne: in serie A non ci sono i ritmi della Premier, inciderà subito e porterà la sua grande esperienza. Colpo super».
Va indietro l’Atalanta, con Juric.
«Perdere Gasperini dopo 9 anni, poi Retegui e forse anche Lookman non è facile. Pensavo a una scelta di rottura, invece con Ivan proseguiranno sulla stessa strada».
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