RAGUSA, 13 Agosto 2025 – “Arriva il colpo mortale alla sanità pubblica”. Con queste parole forti, Rosario Gugliotta, presidente del Comitato Civico Articolo 32, lancia un duro monito sulle recenti decisioni politiche e amministrative che, a suo avviso, stanno minando le fondamenta del Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo Gugliotta, l’accordo quadro “Stato-Regioni” ha segnato una serie di sconfitte, bloccando ad esempio il reclutamento di medici dall’estero. Un processo virtuoso, afferma, interrotto dalle “lobby dei baroni della medicina” che hanno sollevato accuse, a suo parere “totalmente infondate”, sulla scarsa qualificazione dei professionisti stranieri, preoccupati di perdere “benefici aggiuntivi”.

L’analisi di Gugliotta si concentra anche sulla nomina di due esponenti del movimento “no wax” nel Comitato Consultivo Nazionale per le vaccinazioni. Una decisione, criticata anche da prestigiose riviste mediche internazionali, che l’attivista legge come un “atto solidale” verso le forze negazioniste. Questo ha già provocato la reazione di importanti scienziati e le dimissioni di alti funzionari, minando la fiducia dei cittadini nel sistema.

A ciò si aggiunge la recente proposta di spostare il servizio sanitario fuori dal contesto della pubblica amministrazione. Gugliotta parla di “contratti di tipo privatistico”, di “medici di famiglia senza vincoli con il sistema pubblico” e di affidare la salute dei cittadini a “cottimisti e gettonisti”. Un modello che, secondo lui, svincola il sistema sanitario dal principio costituzionale dell’articolo 32, che garantisce il diritto alla salute per tutti, indipendentemente dal reddito.

In questo scenario, i provvedimenti per la riduzione delle liste d’attesa vengono definiti una “tragica beffa”. A differenza di quanto promesso, denuncia Gugliotta, manca una piattaforma nazionale unificata e in Sicilia la situazione è ancora più grave. Il presidente Schifani, secondo il presidente del Comitato Civico, “fa finta di non conoscere il malfunzionamento della piattaforma regionale sulle liste di attesa” e non interviene sulla “pratica illegale delle prenotazioni chiuse” o sulla sostituzione dei “manager inadeguati”.

Di fronte a una situazione così “drammaticamente disastrosa”, Gugliotta conclude il suo appello esortando “forze culturali, sociali, politiche” a fare della difesa del diritto alla cura e alla salute per tutti il loro “primo costante obiettivo”, per contrastare una deriva che minaccia uno dei capisaldi della Costituzione.

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