La villa a Istanbul firmata da Pierre Yovanovitch, un luogo felice tra arte e onde del mare.
Dice Pierre Yovanovitch che questa casa sul Bosforo, in un elegante quartiere residenziale di Istanbul, ha un che di veneziano: il modo in cui poggia sull’acqua, come le sue finestre offrono ampie viste sullo stretto e la luce del mare si riflette sulle pareti. La prima volta che il designer AD100 l’ha vista, ci è arrivato in barca.
Dipinti di Chantal Joffe (a sinistra) e Leilah Babirye e una panca di Kwangho Lee nell’ingresso.
Foto Giulio GhirardiUna vista incantevole sul Bosforo
«Adoro le città in cui ci si sposta così», afferma, e aggiunge di essersi ispirato al contesto per la sua visione del progetto. «Il Bosforo non è soggetto alle maree, il livello dell’acqua è sempre molto vicino a quello del giardino, e questo lo fa sembrare un po’ come un lago agitato. È sempre molto affollato, per il traffico locale e per le grandi navi mercantili che transitano tra il Mar Nero e il Mediterraneo. È una vista incantevole».
A bordo piscina è stata installata una scultura di Elmgreen & Dragset.
Foto Giulio GhirardiUn rifugio contemporaneo
Progettata per un giovane single, questa nuova struttura, sorta sul sito di un condominio degli anni ’60, è moderna rispetto a gran parte degli edifici attigui. Quando è arrivato Yovanovitch, i lavori strutturali più importanti erano già stati completati. Il suo incarico era quello di creare uno spazio contemporaneo, in linea con lo stile di vita del cliente – con grandi ambienti per feste e ospiti – e che, col tempo, potesse diventare una casa di famiglia. Nel corso del lavoro, durato tre anni, la sfida principale è stata quella di infondere energia e calore all’architettura. «Una casa come questa può risultare fredda», afferma. «Quindi è necessario creare intimità». Per questo ha riempito gli interni di texture materiche e geometrie interessanti. Yovanovitch cerca sempre di dare ai suoi clienti più di quanto sperino o possano persino aspettarsi. Il suo obiettivo è creare per loro un “luogo felice”, ma che permetta di considerare alcune cose che potrebbero sembrare un po’ azzardate.