di
Elisabetta Montanari

La lavoratrice di «Amabile», marchio e società dell’influencer Martina Strazzer, era stata assunta al quarto mese di gravidanza ed è poi stata lasciata a casa a termine del contratto: critiche e commenti negativi sui social

Martina Strazzer, fondatrice di «Amabile», il noto brand di gioielli che grazie anche alla sua popolarità su TikTok ha raggiunto un fatturato di 7 milioni di euro, è al centro di una vicenda che ha acceso il dibattito sui social e che sta dando vita a una vera e propria «shitstorm».

L’azienda conta oltre 40 dipendenti, per il 90% donne, molte delle quali protagoniste dirette o indirette dei contenuti pubblicati sulla piattaforma. Solo nell’aprile scorso la «Amabile Jewels», azienda nata dal web, aveva inaugurato il suo primo negozio fisico a Bologna. 



















































La denuncia della lavoratrice incinta

Martina Strazzer e la lavoratrice incinta

Lo scorso novembre, Strazzer ha annunciato di aver assunto una ragazza incinta attraverso un video che mostrava con orgoglio la nuova assunta, Sara Cecconi, definita «la contabile di Amabile incinta». 

Sara era al quarto mese di gravidanza quando ha iniziato il suo lavoro con un contratto a tempo determinato, con la promessa di trasformarlo in un contratto a tempo indeterminato al termine del periodo iniziale. Poco dopo l’assunzione, Sara è andata in maternità, ma al termine della stessa l’azienda ha deciso di non rinnovare il contratto, motivando questa scelta con presunti errori nel suo operato.

Il contratto non rinnovato «per errori nel suo operato»

La vicenda è stata raccontata dalla stessa Sara alla giornalista Charlotte Matteini, che ne ha parlato nella sua newsletter. A norma di legge, va detto, il comportamento di «Amabile» è legittimo. Infatti, secondo la normativa italiana vigente, un datore di lavoro può decidere di non rinnovare un contratto a termine senza obbligo di motivazione, anche se la dipendente è in maternità.

La dipendente: «Dietro ai social c’è un’altra verità»

Sara ha dichiarato: «Sui social si sono fatti parecchia pubblicità con la mia assunzione, ma nessuno conosce il vero finale della storia. Vorrei che le persone sapessero quanto spesso la realtà dietro i social sia molto diversa da come appare».

Rimane il dubbio se l’assunzione di Sara sia stata una strategia di marketing, sfruttando l’hype creato sui social media, piuttosto che una reale opportunità di lavoro. In questo caso, l’operazione di marketing si sta trasformando in un boomerang che si sta ripercuotendo negativamente sull’azienda. 


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13 agosto 2025 ( modifica il 13 agosto 2025 | 18:23)