Tempo di lettura: 2 minuti
Fallimento del colosso (sonomotors) derapateallaguida.itSorpresa dal fallimento: motori elettrici a 50 euro, prototipi completi sotto i 1.000. La vicenda della Sono Sion torna di attualità.
Nel 2021-2022 aveva acceso molte speranze: una compatta elettrica rivestita di pannelli fotovoltaici, capace di ricaricare la batteria ogni volta che restava al sole, senza spine e senza attese. L’idea della Sion, firmata Sono Motors, era semplice ed evocativa: sfruttare le ore di sosta per accumulare energia e ridurre i costi d’uso.
Fallimento del colosso (sonomotors) derapateallaguida.it
Il debutto fu travolgente, con presentazioni di forte impatto e migliaia di prenotazioni. Poi la realtà ha presentato il conto: problemi industriali, risorse insufficienti e, nel febbraio 2023, la resa dei conti con la dichiarazione di fallimento. Il progetto si è fermato, lasciando dietro di sé prototipi, componenti e un monito: la tecnologia del fotovoltaico integrato in carrozzeria promette, ma per ora non regge i tempi e i costi di una produzione in serie sostenibile per una start-up.
Prezzi stracciati all’asta: auto a meno di 1.000 euro
Il materiale della ex Sono Motors è finito su una piattaforma austriaca di aste, dove i lotti coprono di tutto: dalla meccanica ai sedili, fino a esemplari completi di Sion. I numeri raccontano il tono dell’operazione.
Sogno all’asta in Austria (auction) nextmoto.it
I motori elettrici partono da 50 euro, i sedili anteriori compaiono a listino a 14 euro, una scocca completa priva dei pannelli solari è proposta a 100 euro. In cima all’interesse ci sono i prototipi: uno usato per i crash test e un altro funzionante, entrambi con base d’asta fissata a 600 euro.
Prezzi che paiono irreali se paragonati alle ambizioni iniziali del modello, annunciato sotto la soglia dei 30.000 euro. Ma è l’effetto tipico di un progetto interrotto, quando l’obiettivo industriale sfuma e restano componenti e muletti da smaltire.
C’è, però, un confine netto: nessuno di questi esemplari è omologato per la circolazione stradale. Non si tratta di auto “pronte targa”, ma di materiali destinati allo studio, alla didattica o all’esposizione.
È il destino frequente dei prototipi: utilissimi per l’analisi tecnica, per ricambi o per allestimenti museali, inutilizzabili su strada aperta al traffico. In questo contesto, l’asta diventa una miniera per officine, scuole meccaniche, dipartimenti universitari e appassionati di conversioni sperimentali, più che per chi cerca una citycar elettrica low-cost da usare domani mattina.
Resta il senso della Sion. L’intuizione di ricoprire la carrozzeria di pannelli fotovoltaici per recuperare energia durante la sosta è lineare e potente, tanto più osservando le ore in cui un’auto resta ferma al sole.
Di un progetto nato per democratizzare l’elettrico solare, rimangono i pezzi: motori a 50 euro, scocche a 100, prototipi a 600. Ricordi tangibili di un volo ambizioso, utile a capire dove ripartire e quali limiti colmare prima che il sole diventi davvero un pieno gratis.