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La UGL Salute torna a porre al centro del dibattito politico e sanitario un tema fondamentale per la salute dei cittadini: l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e la presa in carico territoriale del paziente, già al centro delle precedenti campagne elettorali regionali, ma ancora oggi privo di un investimento adeguato e strutturale.
“La sanità rappresenta oltre l’80% del bilancio regionale, ma non può essere solo una voce di spesa da razionalizzare “dichiara il segretario della UGL Salute Marche Benito Rossi. “Piuttosto – prosegue – deve essere considerata una risorsa strategica per il benessere collettivo. In questo contesto, come UGL Salute ribadiamo la necessità di costruire un percorso assistenziale efficace che preveda la presa in carico globale e continuativa del paziente direttamente al proprio domicilio, riducendo la necessità di accesso improprio ai Pronto Soccorso. Esami di laboratorio, radiografie, visite periodiche e monitoraggi clinici devono essere garantiti a domicilio, con l’obiettivo di prevenire eventi avversi e migliorare la qualità della vita dei pazienti, specialmente anziani e fragili. Parlare di deospedalizzazione senza strutturare una reale rete domiciliare equivale a ignorare le conseguenze operative e sociali di tale scelta”.
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La UGL Salute sottolinea come non servano paragoni con realtà virtuose di altre Regioni, bensì una profonda analisi del territorio marchigiano e delle sue specificità, valorizzando le competenze professionali esistenti e le risorse già presenti nel Servizio Sanitario Nazionale.
“Il SSN ha potenzialità enormi conclude Benito Rossi – spesso non pienamente sfruttate, e la politica non può più permettersi di rimandare decisioni concrete. Serve un cambio di passo reale, non annunci, ma azioni: le Marche meritano attenzione, investimenti e una sanità territoriale che metta al centro la persona.”
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