La FIA ha sempre prestato particolare attenzione alla sicurezza, intervenendo ogni volta che emergono nuove criticità. In Formula E, uno dei temi più rilevanti degli ultimi anni è stato quello delle fratture alle mani causate dalle violente rotazioni del volante in caso di impatto durante l’era della Gen3, quando ruote e sospensioni erano maggiormente esposte rispetto alla generazione precedente.
Negli ultimi due anni, gli incidenti che hanno coinvolto Robin Frijns e Sam Bird hanno portato il tema in primo piano, diventando una delle principali priorità per la Federazione. Entrambi i piloti hanno dovuto sottoporsi a interventi chirurgici a seguito di brusche rotazioni del volante che li hanno spinti a sbattere la mano contro il telaio, costringendoli a saltare parte della stagione.
Trattandosi di una categoria con telaio e sospensioni anteriori standard, per la FIA e per il gruppo tecnico della Formula E è stato relativamente più semplice individuare una soluzione comune, sebbene non siano mancate le sfide. Prima di definire un metodo capace di ridurre il movimento del volante, è stato necessario analizzare a fondo le cause degli incidenti.
Il nuovo smorzatore montato sul telaio di una vettura Gen 3 Evo
Foto di: FIA
Nel caso di Bird, durante l’ePrix di Monaco 2024, l’inglese ha bloccato le gomme alla staccata della St. Devote: l’impatto con il muro ha provocato una violenta rotazione del volante, spingendo la mano contro il telaio e fratturandola, con la necessità di inserire ben nove viti. L’anno precedente, in Messico, Frijns è rimasto vittima di un contatto con un’altra vettura, che ha causato la frattura di un osso in tre punti, sempre per l’impatto con il telaio.
Due episodi diversi, ma con la stessa dinamica di fondo: una rotazione rapida e improvvisa del volante, capace di trasmettere una forza sufficiente a provocare fratture se il pilota non riusciva a lasciarlo andare in tempo. Ciò ha spinto FIA e Spark, azienda responsabile della parte telaistica standard della vettura, a trovare una soluzione condivisa.
L’analisi della Federazione ha evidenziato che, negli incidenti all’avantreno, la colonna dello sterzo poteva ruotare fino a dieci volte più velocemente rispetto a una normale situazione di gara, spingendo la mano contro il telaio con grande violenza.
Il crash test con cui la FIA ha provato il nuovo smorzatore
Foto di: FIA
Con l’era Gen3 Evo, sono stati introdotti interventi mirati: volanti ridisegnati per ridurre il rischio di impatti sulle dita, inserti in schiuma ai lati dell’abitacolo per assorbire parte dell’energia in caso di urto e nuove ali anteriori per proteggere meglio le ruote e limitare le sollecitazioni.
La novità più importante è però il nuovo smorzatore dello sterzo, in grado di ridurre fino al 40% la velocità di rotazione del volante durante un incidente. Questo sistema fondamentale gestisce parte dell’energia dell’impatto, riducendo significativamente il rischio di infortuni alle mani.
Lo sviluppo non è stato semplice, perché la FIA voleva garantire che le sensazioni al volante rimanessero inalterate: le monoposto Gen3 non hanno servosterzo, quindi la forza necessaria a guidarle doveva restare invariata. “Non volevamo aumentare lo sforzo per guidare la vettura. Il sistema doveva intervenire solo in caso di impatto. Abbiamo simulato impatti sul volante e testato il sistema con e senza smorzatore per verificare tutte le ipotesi e i concetti”, ha spiegato Nuno Costa, direttore della sicurezza della FIA.
La validazione del sistema è avvenuta in due fasi: prima tramite crash test in ambiente controllato, poi direttamente in pista con i piloti, i cui feedback hanno confermato l’efficacia della soluzione. Oggi, grazie a questo pacchetto di interventi, la sicurezza delle mani dei piloti in Formula E ha fatto un passo avanti decisivo, con una riduzione significativa del rischio di infortuni in caso di impatto.
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