Quest’estate, per una fortuita combinazione logistica, siamo finalmente riusciti ad avere l’opportunità di confrontare uno di fianco all’altro tre dei migliori TV top di gamma OLED di quest’anno. Se ci avete seguiti fin qui, ne avete già fatto la conoscenza nelle recensioni dedicate che abbiamo pubblicato nelle scorse settimane: i tre televisori sono il Sony Bravia 8 II, il Samsung S95F e il Panasonic Z95B. I primi due sono dotati di pannello QD-OLED di ultima generazione, mentre il Panasonic monta il nuovo pannello Primary RGB Tandem OLED che già ci aveva stupiti sul nuovo LG G5 di LG, che purtroppo non era più a nostra disposizione per questo confronto diretto. Abbiamo quindi colto la palla al balzo, e abbiamo installato i tre TV in linea con uno splitter HDMI per visualizzare gli stessi medesimi contenuti e valutarne le principali differenze.

Il punto di partenza è che si tratta in tutti e tre casi di TV eccellenti, che offrono prestazioni al top di quello che si può ottenere oggi. Trovate i dettagli ovviamente nelle rispettive recensioni. Qui cerchiamo di rispondere invece alla domanda che più spesso abbiamo ricevuto nei commenti e nelle vostre email. OK, ma qual è il migliore? Per rispondere a questa domanda ci siamo concentrati sugli aspetti che oggi fanno la più differenza a questi livelli: il rivestimento anti-riflesso, le prestazioni in HDR in termini di luminanza di picco, volume colore e tone mapping, la resa nelle scene più scure, la qualità dell’upscaling. Piccolo avviso ai naviganti: le immagini a corredo di questo articolo, salvo quelle relative al rivestimento anti-riflesso, sono solo indicative dei contenuti utilizzati per i test e non dell’effettiva qualità. Le diverse tecnologie dei pannelli e le prestazioni della camera da una parte, e il dispositivo utilizzato da ognuno per visualizzare questa pagina influenzano troppo ogni possibile confronto.

Schermo lucido od opaco? Alla fine rimane una questione di gusti

Il TV ideale deve offrire la migliore qualità di immagine in ogni condizione di utilizzo. Sappiamo che i TV OLED hanno fatto passi da gigante in termini di emissione luminosa, ma non riescono ancora a spingere come i TV LCD. D’altro canto, chi sceglie un TV OLED lo fa anche per i suoi neri perfetti. In sala oscurata non ci sono problemi, ma con luce ambiente il rivestimento del pannello può fare la differenza.

Da sinistra a destra, Sony Bravia 8 II, Panasonic Z95B e Samsung S95F, con le luci del nostro studio accese al completo.

I tre TV si differenziano notevolmente tra loro da questo punto di vista: Sony e Samsung montano uno schermo QD-OLED che a causa dell’assenza di un polarizzatore quando colpito da luce ambiente non risulta completamente nero. Samsung si distingue ulteriormente per l’utilizzo di un particolare rivestimento opaco studiato per abbattere totalmente i riflessi. Viceversa Panasonic utilizza un rivestimento lucido, ma il nuovo pannello è studiato per abbattere completamente la luce riflessa dagli elettrodi del pannello ed è quindi capace di mantenere un’apparenza completamente nera in ogni occasione.

Puntando una lampada LED ad anello sui tre schermi è evidente come il Panasonic è quello che mantiene il livello del nero migliore, ma è anche quello che riflette maggiormente la luce della lampada. Sia sul Sony che sul Panasonic la luce della lampada disturba però la visione riflettendosi nello schermo, mentre sul Samsung l’immagine è totalmente priva di riflessi. Su quest’ultimo però la luce si diffonde come su un foglio di carta e nel caso di luci molto forti ciò comporta una lieve perdita di contrasto.

Panasonic il più luminoso nelle scene ad elevata luminosità media

Abbia già visto nelle rispettive recensioni come il Panasonic Z95B sia il TV più luminoso in assoluto, dietro solo al nuovo LG G5 che spinge ancora di più. Viceversa, Sony ha tenuto un approccio piuttosto conservativo con il Bravia 8 II, non sappiamo se per scelte tecniche o commerciali (tecnicamente, il TV top di gamma di Sony rimane il Bravia 9 e può essere che l’azienda preferisca mantenere una distinzione in termini di posizionamento dei due prodotti).

Le differenze si notano maggiormente nelle scene ad elevato APL, in cui il Panasonic Z95B è chiaramente il TV capace di spiccare maggiormente sugli altri, seguito a stretto giro dal Samsung S95F e quindi dal Sony.

Più aumenta la luminosità media, maggiore diventa evidente il divario tra i tre TV, anche se va detto che l’impatto HDR è assicurato con tutti e tre i modelli. Sui dettagli più piccoli, le differenze non sono invece così lampanti.

Volume colore, il QD-OLED è ancora superiore

In generale, a parte il Sony che è visibilmente meno luminoso nelle scene più estreme, le differenze in HDR sono davvero minime e riscontrabili in piccoli dettagli solo grazie al confronto diretto. I tre TV si comportano in modo differente a livello di tone mapping, ma in modo inconsistente da una scena all’altra. Difficile dire chi fa meglio senza un monitor da studio di riferimento. Una cosa però certa, in termini di volume colore la tecnologia QD-OLED continua ad essere migliore.

Una scena da Mad Max Fury Road, uno dei pochi titoli che spinge fino a 10.000 nit.

Quando a spingere sono i colori e in particolare il rosso, il Samsung S95F e persino il Sony Bravia 8 II restituiscono dettagli più luminosi del Panasonic Z95B e anche più ricchi di sfumature. Ciò vale soprattutto su elementi quali il fuoco o i cieli molto intensi.

Una scena tratta da Pan, film con grading a 4000 nit.

Un buon esempio in cui si percepiscono tutte queste differenze è il film Pan in cui i due TV QD-OLED offrono una maggiore ricchezza di sfumature di colore sugli elementi ad elevata luminosità. Nella scena ritratta sopra, sia Sony che Samsung offrono maggiore varietà di colori sulle nubi e sul cielo dando vita ad un quadro più dettagliato. È però interessante notare allo stesso tempo come il Panasonic ritenga più dettagli sulle alte luci e in particolare intorno al Sole, rispetto agli altri due modelli. In altre scene accade esattamente l’opposto però. Mediamente, il tone mapping di Samsung preserva leggermente più dettaglio nella maggior parte delle sequenze che abbiamo analizzato. Una cosa che emerge dal confronto in questa e molte altre scene è comunque che mediamente con la maggior parte dei contenuti i tre TV esprimono un impatto HDR molto vicino tra loro e si differenziano davvero per “piccolezze” che la stragrande maggioranza delle persone non è in grado di notare se non appunto con un confronto di questo tipo.

Nelle scene più scure eccellono tutti quanti

La resa sugli scuri è il punto di forza dei televisori OLED e quindi non stupisce che tutti e tre i modelli offrano prestazioni eccellenti. Ci sono modelli di TV OLED che a volte presentano problemi di pulizia, banding e precisione in uscita dal nero (come il Panasonic Z95A dello scorso anno), ma non è il caso di questi tre prodotti che, come il G5 dopo l’aggiornamento del firmware, offrono ombre dettagliate e precise con qualsiasi tipo di contenuto.

Scena tratta da The Cloverfield Paradox.

Sfumature precise, senza rumore o banding dovuti al dithering, si sono riscontrate su tutti e tre i TV anche nelle scene più difficili. In HDR10 il Sony, con le impostazioni di fabbrica, ci è parso leggermente più freddo e meno incisivo, mentre viceversa il Samsung lo è sembrato lievemente di più, ma stiamo parlando davvero di minuzie.

Scena tratta da The Sandman.

In alcune situazioni, il Samsung è risultato lievemente più aperto sulle basse luci, ma qui servirebbe un monitor di riferimento per capire “chi ha ragione”. Buone le transizioni fuori dal nero, eccellenti su tutti e tre i TV nelle sequenze visionate durante le nostre prove, Panasonic incluso dopo l’incertezza dello scorso anno.

Nell’upscaling differenze davvero minime

Sony è storicamente considerata e a ragione il riferimento quando si parla di upscaling, ma la verità è che la concorrenza negli ultimi anni ha colmato il gap. Il confronto nella visione di DVD mostra come tutti e tre i TV offrono prestazioni vicinissime tra loro con un solo lieve vantaggio per Sony nel momento in cui si attiva il suo “reality creation” che ricostruisce del microdettaglio in più, visibile a dire il vero solo avvicinandosi di molto allo schermo.

Una scena dal DVD PAL di Monsters & Co.

Sony riesce a contenere lievemente meglio degli altri due gli effetti di alias (ad esempio sul pelo di Sully o i dettagli dell’auto di Mike nella scena sotto) ma stiamo parlando davvero di finezze. Tutti e tre i TV si distinguono per restituire un’immagine pulita, senza eccessivi aloni sui contorni e priva di scalettature troppo evidenti.

Il Samsung S95F si distingue per applicare una maschera di contrasto più evidente rispetto agli altri due modelli sui contenuti in definizione standard, mentre è interessante rilevare che se sia Sony che Panasonic applicano comunque una lieve maschera di contrasto anche sui segnali 4K, Samsung è l’unica del lotto a non farlo alla risoluzione nativa. Con contenuti in 1080p le differenze praticamente si annullano tra i tre TV, con il Sony che riesce a restituire ancora una volta un lieve microdettaglio in più attivando il suo DSP. Il TV Samsung è inoltre più luminoso in Filmmaker Mode in SDR rispetto al Panasonic e alla modalità “professionale” del Sony. Ma le differenze si esauriscono qui.

Il vincitore? Complessivamente il TV da battere è il Panasonic Z95B

I tre TV OLED top di gamma Sony, Samsung e Panasonic sono dunque estremamente vicini in termini di prestazioni. Se è vero che il Sony Bravia 8 II è il meno luminoso del lotto, nella stragrande maggioranza delle situazioni, non è un limite così importante. Ma qui stiamo parlando di eleggere il miglior TV per chi cerca il massimo.

Per noi quel TV è indubbiamente il nuovo Panasonic Z95B per i seguenti motivi: se è vero che in assoluto il Samsung S95F ha potenzialmente il maggiore volume colore grazie alla tecnologia QD-OLED, le scene in cui è davvero possibile trarne vantaggio sono alla fine poche. Il Panasonic si distingue per una maggiore gamma dinamica generale, specie nelle scene ad alta luminosità media, una perfetta resa sulle basse luci, un upscaling che non ha nulla da invidiare a Sony o Samsung, la compatibilità con tutti i formati HDR (a differenza di Sony e Samsung), nero perfetto in ogni condizione di luce in sala. A ciò si aggiungono fattori quali il sistema audio Dolby Atmos integrato nettamente superiore a quello della concorrenza, il piacevole nuovo design, e soprattutto una calibrazione di fabbrica stupefacente che rende il TV perfetto non appena tolto dall’imballo. Gli unici limiti sono le due sole prese HDMI 2.1 (e qui vince Samsung) e la piattaforma Amazon Fire TV che potrebbe non piacere a tutti. Menzione d’onore va comunque anche all’LG G5 che ci era comunque piaciuto tantissimo e che si posiziona alle spalle del Panasonic più che altro per il sistema audio non all’altezza di quello giapponese.