di
Marta Serafini

Prime proteste dal 2022. «Preoccupazione» Ue. Il leader: vi ascolto. E promette una nuova legge

DALLA NOSTRA INVIATA 
DNIPRO – «#12414. Così si smonta la democrazia». «Questa legge è la strada verso il totalitarismo». È quasi mezzanotte quando Volodymyr Zelenskyy firma il disegno di legge che smantella l’indipendenza delle principali agenzie anticorruzione del Paese con la scusa di rendere più efficiente il processo giudiziario e di contrastare influenze anti russe. Fuori dalla finestra del suo ufficio vicino alla Casa delle chimere, migliaia di manifestanti gridano «vergogna». 

Scendono in piazza per il secondo giorno di seguito i giovani ucraini ma anche i veterani con le protesi,
nella capitale e in altre città: Leopoli, Dnipro, Odessa. Si protesta sfidando un’altra legge, la legge marziale che vieta assembramenti e che impone il coprifuoco dopo mezzanotte. È la prima protesta pubblica nel Paese dall’inizio dell’invasione russa nel 2022. La 12414 trasferisce maggiori poteri alla Procura generale, organismo soggetto a nomina diretta del presidente, che ora potrà intervenire sull’operato dell’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e della Procura speciale anticorruzione (Sapo), due istituzioni finora considerate indipendenti. Zelensky si difende spiegando che «l’infrastruttura anticorruzione continuerà a funzionare» e annuncia un nuovo disegno di legge in due settimane. Una piccola concessione — «abbiamo sentito quello che la gente dice in strada» — ma che dato lo stop estivo dei lavori parlamentari non placa gli animi. 

La 12414 permette al procuratore capo ucraino Ruslan Kravchenko, fedelissimo del presidente, di riassegnare le indagini sulla corruzione a investigatori potenzialmente più arrendevoli e persino chiuderle. E arriva dopo le perquisizioni a tappeto presso le sedi di Nabu e Sapo e mentre è in corso un procedimento penale contro Vitaly Shabunin, uno dei principali attivisti anticorruzione in Ucraina e mentre il governo tenta di approvare un disegno di legge per concedere l’amnistia per la corruzione nell’industria della difesa. E non solo. 



















































Il Nabu ha puntato gli occhi sull’ex vice premier Oleksiy Chernyshov e su altre figure vicino al presidente. Fermare l’anticorruzione è un tradimento ai principi di Euromaidan che ricorda le malefatte dell’odiato presidente filorusso Yanukovich, dicono i più critici. L’ultima di tante mosse di Zelensky e del consigliere Andry Yermak per accentrare il potere con la scusa della guerra, affermano i più moderati. 

Perfino Dmytro Kuleba, dimessosi dall’incarico di ministro degli Esteri lo scorso anno, parla di un «brutto giorno per l’Ucraina» e la direttrice del Kyiv Independent Olga Rudenko firma un editoriale durissimo dal titolo «Zelensky ha appena tradito la democrazia ucraina e tutti coloro che lottano per essa». 

Secondo Politico, la riforma potrebbe compromettere il sostegno internazionale all’Ucraina e fornire nuovi argomenti a chi, come il premier ungherese Viktor Orbán, già da tempo cerca di porre un freno all’avvio dei negoziati di adesione. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha espresso «forti preoccupazioni» per la decisione del governo di Kiev. «Lo smantellamento delle principali garanzie a tutela dell’indipendenza di Nabu rappresenta un grave passo indietro», scrive la commissaria europea per l’allargamento, Marta Kos. A rischio anche le relazioni con Washington. Secondo Axios, firmando la legge il presidente ucraino sta «giocando col fuoco» nei rapporti con Washington, dove la trasparenza in merito all’impiego delle centinaia di miliardi di dollari spesi per gli aiuti a Kiev è già un tema sensibile. D’altro canto, sottolineano ancora fonti del Kyiv Independent, è proprio con l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump che il governo di Kiev, visto il disinteresse Usa per le vicende ucraine, si è sentito forte abbastanza da provare a rinsaldare il suo potere.

23 luglio 2025