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È stato condannato a 30 anni di carcere Mohamed Galloul il tunisino 30enne e unico imputato per il delitto di Alice Neri. Questa è la sentenza della Corte d’Assise di Modena che ha riconosciuto l’uomo come colpevole di aver ucciso nelle campagne di Concordia, in provincia di Modena, nel novembre 2022 la giovane mamma di Ravarino. Intanto, Mohamed Gaaloul, una volta ascoltata la sentenza continua a dichiararsi innocente. «Il mio assistito è sereno: il prossimo passo sarà l’appello – ha dichiarato a caldo il suo avvocato, Roberto Ghini – Se ci sono sentenze che sovente vengono ribaltate sono proprio quelle della Corte di Assise, dove pesa molto l’istinto e non la razionalità. Da un punto di vista razionale questa sentenza non può stare in piedi».


APPROFONDIMENTI

La madre della vittima: «Io l’unica a perdere tutto»

All’uscita dall’aula dopo la lettura della sentenza della Corte d’assise, Patrizia Montorsi la madre di Alice Neri ha dichiarato:«Io sono l’unica che esce perdente da tutto».

Una sentenza accolta con un applauso dal numeroso pubblico presente e dal lungo abbraccio in cui si sono stretti la madre e il fratello della vittima. «Non la chiamo giustizia, giustizia sarebbe avere qua mia sorella. Questa è l’applicazione della legge», ha detto il fratello, Matteo Marzoli. Soddisfatti gli avvocati di parte civile, che rappresentano la mamma e il fratello della vittima, Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini: “È stato un processo complesso, difficile ma siamo riusciti a dimostrare la responsabilità dell’imputato ma anche a proteggere il più possibile l’onorabilità di Alice Neri che in più passaggi da parte di più soggetti in questo processo purtroppo è stata calpestata». L’avvocato Pellegrini ha aggiunto: «Credo che i carabinieri abbiano fatto un lavoro incredibile, così come la procura della Repubblica. C’è stata una vittimizzazione secondaria che non abbiamo gradito. Alice era una ragazza eccezionale e ha lasciato tracce di sé in tutti quanti»

Cosa era successo ad Alice Neri?

La donna era stata trovata morta carbonizzata a 32 anni nel bagagliaio di un’auto a Concordia nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2022. Gaaloul non conosceva la vittima ma la incontrò quella sera in un bar, dove lei aveva passato la serata con un collega di lavoro. Era stato fermato in Francia a dicembre 2022 e da allora è in carcere, dove si è sempre detto innocente. La donna è stata uccisa con almeno sette coltellate, sarebbe quindi stato lui a distruggere poi il cadavere, mettendolo nel vano bagagli dell’auto della donna e dandovi fuoco.

L’indomani mattina la donna non era rientrata a casa. Il marito Nicholas Negrini, preoccupato, aveva denunciato la sua scomparsa. Alle 21 del 18 novembre il corpo di Alice era stato rinvenuto all’interno del baule della sua stessa auto carbonizzata.

Dove era fuggito l’assassino?

Accolta la richiesta della Procura, che ritiene schiaccianti gli elementi a carico Galloul: fu lui a salire sull’auto della vittima nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022, nel parcheggio di un bar di Concordia. Il suo Dna è stato trovato sul manico di quella tanica di olio esausto rinvenuta sul luogo del delitto, utilizzato secondo l’accusa per dar fuoco al veicolo e quindi al corpo di Alice. Poi lo stesso Galloul qualche giorno dopo fuggì all’estero, fu catturato in Francia quasi un mese dopo il delitto.


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