In un 2025 che potrebbe sancire la definitiva rinascita del franchise di Predator, grazie all’apprezzato film animato Killer dei Killer (qui potete recuperare la nostra recensione di Predator: Killer dei Killer) e speranzosamente con l’atteso Badlands in autunno, la domanda che ci tocca affrontare in questo torrido agosto è: Alien avrà la stessa possibilità? Una serie su cui Disney sta puntando molto, sotto forma di un prequel che vuole espandere a dismisura gli orizzonti della saga e capitanato nientepopodimeno che da quel Noah Hawley che aveva già compiuto un miracolo o quasi con Legion, gli indizi sembrano esserci tutti. In pochissime parole ecco cos’è Alien: Pianeta Terra, una potenziale rivincita che può segnare una nuova era per lo Xenomorfo.
E, dopo aver visto alcune puntate in anteprima della serie in arrivo su Disney+ dal 13 agosto, le nostre aspettative si sono notevolmente amplificate. Alien: Pianeta Terra ha letteralmente tutti gli elementi per essere non soltanto una grande iterazione di una saga storica, ma persino un’ottima serie di fantascienza in generale. Certo, si regge su equilibri che possono irrimediabilmente spezzarsi in un attimo, eppure siamo usciti dalla visione spesso e volentieri entusiasti.
Benvenuti a bordo della Maginot
Ma, come al solito, bisogna fare un obbligatorio passo indietro e chiederci: di cosa parla esattamente Alien: Pianeta Terra? Ambientata due anni prima dello storico film di Ridley Scott, la serie in sostanza si concentra sul disastro della nave spaziale Maginot, di proprietà della Weyland-Yutani, che si schianta sulla Terra dopo che l’equipaggio ha perso totalmente il controllo a causa della pericolosa fauna aliena presente a bordo. E, per ora, l’intreccio si concentra proprio sui tentativi di salvataggio dei superstiti e di contenimento del terrificante carico, che però sembra cogliere chiunque di sorpresa. Fin qui, è la classica storia alla Alien, dove un manipolo di persone è costretto ad affrontare Xenomorfi e non in ambienti ristretti e claustrofobici, un compito che gli sceneggiatori hanno compreso ed attuato alla perfezione.
L’atmosfera è tesa, la quantità e varietà di specie aliene è inquietante e sorprendente, lo Xenomorfo si nasconde continuamente in qualunque angolo buio possa celare la sua peculiare silhouette (è stupendo come in alcune sequenze la regia sia studiata appositamente per poter seguire quasi passo passo le sue azioni sullo sfondo e nelle ombre). Insomma, sarà pur sempre un compitino che conosciamo a menadito, ma svolto in maniera eccellente, anche grazie alle solite trovate registiche e stilistiche di Hawley, con tagli e sovrapposizioni stranianti e accostamenti musicali molto bizzarri. Alien: Pianeta Terra, tuttavia, dimostra il suo valore quando si dà uno sguardo a tutto ciò che circonda il disastro della Maginot.
Un’odissea fantascientifica
Non faremo spoiler alcuno, ma Alien: Pianeta Terra prende una premessa tanto familiare e la trasforma in una potenziale odissea fantascientifica a tutto tondo, dove le megacorporazioni lottano tra di loro per avere il controllo del carico della Maginot e le loro creazioni (l’universo di Alien è d’altronde ripieno di cyborg, androidi ed esseri sintetici) entrano attivamente in questo sottile gioco di potere. È praticamente un prendere la quantità immensa di accenni e dettagli del worldbuilding presenti soprattutto nei primi due film della saga e posizionarli al centro della narrazione, invece che meri ammiccamenti disinteressati.
Ecco, volessimo osare un paragone dissennato, Alien: Pianeta Terra cerca a tratti di tramutarsi in Blade Runner, ben più di quanto la nostra sinossi lasci immaginare. Come già menzionato in anteprima, però, è un equilibrio che può realmente rompersi in un secondo, un mix di tanti ingredienti che devono essere gestiti con intelligenza, soprattutto per una stagione di 8 puntate tutt’altro che brevi. Inoltre, per quanto abbiamo lodato l’inconfondibile impronta di Hawley, è già altrettanto evidente che non ha avuto a disposizione la stessa libertà d’azione sfruttata in Legion, visto il pregresso alquanto torbido della saga (si può obiettare che Legion avesse dei legami con la saga cinematografica degli X-Men, ma sono talmente labili da non assumere alcun peso).