Benedetta retrocessione

Dopo appena due gare, la decisione della Red Bull di retrocedere Liam Lawson in Racing Bulls sembrava essere stata decisamente affrettata, sebbene il neozelandese non abbia affatto brillato tra Melbourne e Shanghai.
Vedendo poi quanto – poco – sta combinando il suo sostituto Yuki Tsunoda e considerando i 20 punti conquistati da Lawson sino a qui, si può dire che la mossa della Red Bull si è rivelata un’ancora di salvezza per la carriera del pilota di Hastings.

Una scelta sbagliata

Ai taccuini di RacingNews365, Liam Lawson ha svelato un retroscena piuttosto interessante del suo ultimo fine settimana con i colori Red Bull: “Quei due weekend si sono disputati su piste dove non avevo mai guidato prima e uno in uno di questi c’era la Sprint. Poi nei test del Bahrain e nella gara di Melbourne ci sono stati problemi di affidabilità”.

Lawson ha poi rivelato una decisione che gli si è ritorta contro a Shanghai: “In Cina abbiamo azzardato un po’ sull’assetto, per imparare qualcosa. Avevo capito che lo stavamo facendo per fare un passo avanti futuro e capire meglio la macchina ed ero contento. Ma quella prestazione è stata usata per farmi cacciare dalla squadra. All’epoca non lo sapevo, forse sono stato un po’ ingenuo, ma pensavo di avere più tempo per imparare”.