La risposta è quella che ci si aspetta da un bambino: «Abbiamo avuto paura e siamo scappati». Poche parole, pronunciate da un ragazzino di undici anni a capo chino, per spiegare la fuga dopo svariati crimini: l’auto dei turisti francesi saccheggiata, poi messa in moto con la chiave di scorta trovata nei bagagli e guidata da un tredicenne che a tutta velocità lunedì scorso ha investito e ucciso Cecilia De Astis, 71 anni, sul ciglio di una strada del Gratosoglio. I quattro minori sono stati ascoltati a lungo dalla polizia locale, all’inizio parevano non rendersi di ciò che avevano fatto, poi hanno ammesso tutto senza tradire emozioni e sono tornati al campo rom abusivo di via Selvanesco. Affidati alle loro madri o a chi li accudisce al posto dei genitori.

ALLONTANAMENTO

Le precarie situazioni famigliari, nello spiazzo di terra battuta circondato da immondizie dove la piccola comunità ha piazzato i camper circa un anno fa, rendono complicato il monitoraggio. Certo è che ieri mattina i quattro piccoli responsabili della morte della pensionata si sono allontanati dall’accampamento per un paio d’ore insieme a chi li cresce. «E allora? Qual è il problema? Sono andati a fare la spesa», la spiegazione infastidita fornita da chi è rimasto. Verso l’ora di pranzo sono tornati, chi segue il caso motiva la breve scomparsa con la necessità di «sfuggire alla pressione mediatica». Specificando che non può essere classificato come un tentativo di irreperibilità: sono minori di quattordici anni, non imputabili e nei loro confronti non è stato disposto alcun provvedimento giudiziario. Fatto sta che, da un giorno all’altro, l’agglomerato di via Selvanesco si è svuotato e la presenza di camper dimezzata. I tre bambini e la piccola di undici anni, dopo il prolungato interrogatorio della polizia locale, sono stati riconsegnati alle madri. Dei padri nessuna traccia, uno è detenuto mentre gli altri sono irreperibili. La Procura per i Minori ha aperto un fascicolo per omicidio stradale aggravato e furto di veicolo, ma data l’età gli adolescenti non andranno a processo. Toccherà ai giudici decidere le misure ritenute idonee, tra le ipotesi c’è l’affidamento a strutture protette e l’allontanamento dalle famiglie per inadeguata vigilanza. I minori potrebbero quindi essere destinati a una comunità e separati dalle famiglie che non hanno rispettato i propri doveri di controllo, misura contemplata quando i genitori non assolvono all’obbligo di sorveglianza e protezione. Verranno valutate le condizioni in cui i ragazzini hanno vissuto sino a ora, se andavano a scuola e sarà verificato se in passato abbiano già commesso reati. Sono previsti provvedimenti anche nei confronti della madre e del padre per la mancata applicazione della tutela dei figli minori e a intervenire sarà la Procura.

BABYGANG

Una realtà estrema che chi abita al Gratosoglio, il quartiere del campo abusivo, conosce bene. Come il parroco don Paolo Steffano: «Qui c’è tanta gente bella, ma anche fragilità familiari e delinquenza. Babygang e ragazzini che escono con il coltello», alloggi popolari che vengono «occupati e distrutti» con il racket dell’abusivismo. Se la corsa in auto dei piccoli pirati della strada fosse avvenuta il giorno dopo, poteva essere una strage: «Martedì c’è il mercato, sarebbe stato come a Nizza». E il fatto che i ragazzini, a tre giorni dalla morte di Cecilia De Astis, possano muoversi liberamente e far perdere le proprie tracce rinfocola il confronto politico. «Non si può far finta di niente: quanto avvenuto a Milano è grave. Serve agire subito, con l’intervento dei servizi sociali – troppo spesso cauti quando ci sono di mezzo famiglie che vivono nelle roulotte o nelle baracche – per intervenire su quei bambini e metterli in condizione di non ripetere i gravissimi reati appena commessi. Basta con la tolleranza e il buonismo nei confronti dei rom e di gente che è davvero difficile definire genitore», il messaggio del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. Il sindaco Giuseppe Sala ha parlato con Gaetano e Filippo Di Terlizzi, i figli della vittima, presto li incontrerà. Oggi, nella chiesa di San Barnaba, i funerali di Cecilia. «Una persona bella e sorridente, resterà sempre nei nostri cuori», il ricordo degli ex colleghi.


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