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Il comunicato ufficiale è stato pubblicato nelle ultime ore sui profili social dell’ex brigata Azov: «Durante le operazioni condotte dal Primo Corpo d’Azov della Guardia Nazionale dell’Ucraina, insieme alle unità adiacenti e subordinate, il nemico sta subendo perdite significative. A seguito dei combattimenti degli ultimi due giorni nell’area di responsabilità del corpo, 151 occupanti sono stati uccisi. Oltre 70 invasori sono rimasti feriti. Inoltre, otto militari russi sono stati fatti prigionieri».


APPROFONDIMENTI

Significa che gli ucraini, con l’invio dell’Azov, hanno risposto all’azione delle truppe russe che sono riuscite a sfondare per 10 chilometri, con una mossa che Putin compie normalmente prima di sedersi al tavolo delle trattative: aumenta la forza dell’offensiva, prova a guadagnare altro terreno in modo da incrementare il suo potere negoziale.

In questo caso è successo a Dobropillia, nel Distretto (Raion) di Pokrovsk, nell’oblast di Donetsk, a poco meno di 100 chilometri a nord-ovest di Donetsk.

Nei giorni scorsi è stato rivelato che unità russe erano penetrate nelle linee ucraine, verso un obiettivo cruciale come la strada Dobropillia–Kramatorsk, un asse logistico fondamentale per le difese ucraine perché garantisce i collegamenti con città strategiche come Pokrovsk, Myrnohrad e Kostiantynivka.

Scrive Ukrainska Pravda: «L’11 agosto, DeepState, un gruppo ucraino di analisti militari, ha riferito che le truppe russe avevano intensificato la loro avanzata nei pressi di Dobropillia negli ultimi giorni, in particolare nel tentativo di assicurarsi un punto d’appoggio nei pressi della strada Dobropillia-Kramatorsk. Gli analisti hanno evidenziato questa avanzata sulla loro mappa interattiva delle ostilità in Ucraina, contrassegnandola con due cunei nei pressi di Dobropillia». 

In un messaggio social, l’Azov, prima della sua risposta sul terreno di battaglia, aveva avvertito:  «La situazione rimane complessa e dinamica. Il nemico sta cercando di avanzare in questa direzione a costo di perdite di significative di uomini e mezzi. Nostre unità stanno pianificando e portando avanti azioni per bloccare il nemico nell’area».

L’avanzata di 10 km

Nelle stesse ore Zelensky ha spiegato: «Alcune unità russe sono riuscite ad avanzare dieci chilometri in profondità in diversi punti, ma senza equipaggiamenti, solo con armi leggere. Alcune sono già state scoperte, altre distrutte, alcune sono state fatte prigioniere. Troveremo le altre e le distruggeremo a breve. L’obiettivo di questa avanzata ci è chiaro: generare entro il 15 agosto – il giorno del vertice Trump-Putin – una copertura mediatica, soprattutto sui media statunitensi, che dimostri che la Russia sta avanzando e l’Ucraina sta perdendo territorio». 

L’offensiva prima del vertice con Trump

Per aumentare la sua pressione sull’Ucraina in vista del vertice con Trump, si sospetta che Putin stia preparando anche altro. Lo riferisce l’agenzia Reuters: «Abbiamo acquisito informazioni che suggeriscono che la Russia potrebbe attualmente prepararsi a testare il suo nuovo missile da crociera dotato di testata nucleare, nonostante l’incontro tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump previsto per il 15 agosto.  Il ricercatore Jeffrey Lewis, del Middlebury Institute of International Studies con sede in California, e Decker Eveleth, dell’organizzazione di ricerca e analisi CNA, sono giunti a queste conclusioni separatamente studiando le immagini scattate dalla società satellitare Planet Labs nelle ultime settimane. Ritengono che le fotografie mostrino una significativa attività presso il sito di test di Pankovo, nell’arcipelago di Novaja Zemlja, nel Mare di Barents. L’aumento di personale, attrezzature, navi e aerei associato ai precedenti test del missile 9M730 Burevestnik (Storm Petrel) è alla base dei loro sospetti».


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