di
Rossella Burattino
All’anagrafe Diego Puzzangara, 37 anni, esperto di comunicazione, scrittore e fondatore della community @intanto_ti_calmi: «Sono originario di Canicattì, un non-luogo per chi vive al Nord»
«Ero in ufficio a Milano. Fuori, l’anticiclone africano (giugno 2013), ero oberato di lavoro: progetti dei clienti, scouting, gestione delle campagne, rapporti con gli influencer e il Giro d’Italia. Un orzaiolo mi tormentava da più di un mese. Stress! Alle spalle arriva una collega: “Ci sono da fare subito queste modifiche e comunicare la nuova idea immediatamente. Hai capito? È da fare ora!”. Il cervello fumava, le orecchie ricordavano soltanto il tono di voce perentorio e nessuna empatia per me… Distolgo lo sguardo dal computer, mi alzo di scatto e le rispondo: “Intanto ti calmi”». Ecco, la frase che ha reso famoso Diego Brus è frutto del burnout. Un mantra che ha l’immediatezza di uno slogan pubblicitario, ma che dietro di sé nasconde un’attitudine alla vita sempre più rara e preziosa nella frenesia delle giornate (milanesi).
Brus, all’anagrafe Diego Puzzangara, 37 anni, esperto di comunicazione, scrittore e fondatore della famosa community social @intanto_ti_calmi vive e lavora nel capoluogo lombardo però è di origine siciliana: «Ma non siamo mica a Canicattì!». Questa frase, pronunciata da Carlo Conti durante il quiz “In bocca al lupo”, lo ha segnato per gran parte della vita. «Mi vergognavo del mio paese, per chi vive al Nord è un non-luogo, un altrove, un arcano mistero. Così, dicevo di essere di Agrigento e non di questa florida cittadina dell’entroterra di ben più di trentacinquemila abitanti».
Dalla pagina social a un libro edito da Gribaudo («ho scritto la mia storia. Mi do dieci comandamenti più uno per riconnettersi alla vita. Calmarsi prima di tutto. Rallentare. Aprire gli occhi e guardarsi dentro e attorno»), fino ai gadget (dalle T-shirt ai berretti) con il lettering. «È iniziato da una serie di post-it “motivazionali” appiccicati sul mio pc e poi pubblicati sui social per gioco: “Non licenziarti”, “non sei figlio di un ricco ereditiere”, “le cene e gli aperitivi con gli amici non sono gratis”, “OnlyFans non è la soluzione”, tutte seguite dall’esortazione “intanto ti calmi”».
Chi sono i personaggi che mandano in «sbatti(mento)» i milanesi? «Chi cerca di farti sentire in colpa perché non sei andato all’opening di una mostra d’arte contemporanea sperimentale»… A modo suo cosa gli direbbe? «“Intanto ti calmi, che anche stare sul divano a guardare Montalbano è una forma d’arte”. Davanti al runner che non si ferma mai (nemmeno ai semafori) non riuscirei a tacere: “Intanto ti calmi, che fai jogging a Porta Venezia, non stai correndo la maratona di New York”. Penso anche all’attivista che dal balcone, con la bandiera arcobaleno, urla “Milano è europea” ma poi non dice buongiorno al portinaio: “Intanto ti calmi, che prima di salvare il mondo magari saluta chi ti apre il cancello ogni giorno”.
E poi c’è l’influencer che si mette in posa davanti al Duomo mentre la gente cerca di passare: “Intanto ti calmi, diva. Il feed può aspettare, la metropolitana no”. Al tipo che ordina un matcha con avena, ghiaccio, chia con superiorità morale direi: “Intanto ti calmi, che stai facendo colazione, non entrando nel Nirvana”. A quello che fa networking anche al funerale del nonno: “Intanto ti calmi, che magari un momento senza pitch deck lo puoi vivere”. Inoltre, c’è il pubblicitario che asserisce orgoglioso “Milano non dorme mai”, però, ha le occhiaie dal 2019: “Intanto ti calmi, che il brief non è il cuore pulsante dell’universo”. E a chi vive a CityLife e parla degli altri quartieri come se fossero periferie degradate: “Intanto ti calmi, che se ti allontani di due fermate della Lilla ti viene l’orticaria”.
Ma dove si concentra la frenesia a Milano? «In piazza degli Affari, non a caso troneggia il Dito (L.O.V.E., ndr) di Maurizio Cattelan – risponde Diego Brus -, e soprattutto lungo la linea Rossa del metrò… sulla M1 c’è un via vai di spintoni senza paragoni». Come si sopravvive? «Ritrovando il proprio centro e impostando su quello un nuovo equilibrio. Chi conta sei tu».
rburattino@corriere.it
@rossella_burattino
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12 agosto 2025 ( modifica il 12 agosto 2025 | 08:00)
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