Scoprii i Lordi nel lontano 2006, come tutti voi probabilmente, grazie al loro primo album distribuito al di fuori dei confini finnici: Arockalypse. Sulla scia dell’album ci fu la incredibile e irripetibile vittoria all’Eurovision di quell’anno, quando l’Eurovision non era, come oggi, quella baracconata trash fatta per creare meme e notizie da spargere per il globo, un evento di cui non ci frega niente ma di cui dobbiamo seguire la diretta news al solo scopo di avere qualcosa da dire a riguardo ed essere sul pezzo, ma era ancora una baracconata trash normale.
Sta di fatto che per la prima volta una band hard rock/metal vinceva questa sorta di Sanremo europeo, per di più con dei costumi da mostri supercattivi, e, in un periodo storico in cui noi capelloni eravamo ancora alla ricerca dell’approvazione sociale tanto ambita, questo era un traguardo per tutti noi. Quell’esibizione diventò virale in quel mondo proto-social e li fece conoscere un po’ ovunque. Fu così che recuperai anche gli album precedenti, nel frattempo distribuiti anche in Europa, e devo dire che mi appassionai discretamente a loro.
Poi mi scesero totalmente dalle braghe dopo aver visto questo video in cui gli si rompeva il disco e veniva smascherato il playback. Dà lì li persi di vista, e sparirono nell’oblio dei miei ricordi. Li ritrovo oggi, dopo quasi venti anni, scoprendo della loro ultima uscita. Uh, che curiosità! Sentiamo un po’. Beh, non è cambiato assolutamente nulla. E con nulla intendo proprio NULLA.
Stesso stile, stesso genere, stessa voce, stessi costumi, stessi giochini di parole stupidini nei titoli, che all’inizio erano anche divertenti ma dopo un po’ mi state pigliando per il culo, dai. Skelephant in the Room, Limited Deadition, Hellisabeth. Fa ridere una volta, forse due, poi basta. Nessuna minima evoluzione nel suono, o nei temi, nei testi, o che so io nelle tematiche, boh. Non sto dicendo che ci debba essere per forza una evoluzione di chissà che, ma la stessa cosa per vent’anni… Mi chiedo chi sia il loro target oggi, chi li segue, chi vogliano raggiungere, quali siano i loro obiettivi, che ambizioni possano avere.
Così vado a vedermi un po’ cosa sia successo in questo periodo e vedo che non si sono mica fermati, anzi. Parecchi altri album e cambi di componenti vari per motivazioni varie che vanno dal “voglio vivere la mia vita ed emanciparmi come musicista ed essere umano” a “non voglio più vedere nessuno di voi in tutta la mia vita, da qui all’eternità”. La cosa che però mi colpisce di più è che tra le ultime settimane del 2021 e le prime del 2022 sono stati pubblicati ben 7 Lp, tutti insieme. Penso a dei singoli o qualche extra. No. Sono proprio degli album interi, di inediti.
Non so se ho il coraggio di ascoltare. Non capisco. Ma, amici del metallo, l’antico vaso andava portato in salvo, devo arrivare fino in fondo. Sostanzialmente, dopo la pausa COVID durante il quale il tour di supporto all’ultimo album del 2020 fu annullato, i nostri, nella figura dell’irreprensibile Mr. Lordi, hanno deciso di prenderci per il culo.
Volevi l’evoluzione? Eccola qua, cretino che non sei altro.
7 album di inediti.
In 7 stili diversi.
Riuniti nello stesso cofanetto da collezione.
Industrial, AOR, disco, classic heavy, hard rock, thrash metal, e una cosa che Wikipedia descrive come canzoni natalizie ma a me ricorda più una specie di scimmiottamento dei Savatage più orchestrali.
Mr. Lordi, l’irreprensibile Mr. Lordi, durante il confinamento del Covid deve aver pensato: “Cosa potrei fare per guadagnare la pagnotta, ora che il mio tour è stato annullato e sto nella merda? Ho appena pubblicato un album, non posso farne subito un altro. Perché non pubblicare un cofanetto di MERDA INUTILE CHE NON SERVE A NESSUNO SE NON A ME STESSO PER PASSARE IL TEMPO E NON RISCHIARE DI SUICIDARMI NELLA FREDDA NOTTE ARTICA?”
E così abbiamo questi 7 fantastici album da ascoltare nella fredde notti artiche, 7 fantastici album che stanno su un server nel profondo mare del Nord e contribuiscono con la loro sola esistenza al FREDDO E TRISTE DISFACIMENTO DELLA RAZZA UMANA TRAMITE IL RISCALDAMENTO GLOBALE. Dopodiché, nel 2023 e 2025, puntuali come un orologio svizzero, altri due album, che non si discostano minimamente da quel famoso Arockalypse di ormai 20 anni fa.
Non è che ci sia molto da dire, li conoscete: hard rock, semplice e lineare, un po’ Alice Cooper, piacevole eh, un po’ quello che farebbero i Ghost se fossero capaci di scrivere delle canzoni. Innocuo, coi testi stupidini e i giochini di parole per bambini spastici. Boh, vabbè. Come diceva uno famoso: mi avete preso per un coglione. (Alessandro Colombini)