UDINE – Un piccolo “esercito” di medici, infermieri e soccorritori volontari a difesa della salute di chi ieri ha scelto di essere a Udine per assistere alla finale di Supercoppa Uefa. «Tanti uomini e mezzi» impegnati, come spiega il direttore della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria, Giulio Trillò, che ieri, dopo gli incontri di rito, è stato in piazza Primo maggio, dove si trovava la centrale mobile.

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La Sores

«La sfida si svolge in due posti diversi, allo stadio e in città. Allo stadio c’è un dispositivo che è quello per le partite di cartello, anzi forse di più, per un totale di 7 ambulanze, otto medici, otto infermieri per gli otto ambulatori che sono stati aperti, più quasi un centinaio di soccorritori volontari», riassumeva nel primo pomeriggio di ieri. In piazza Primo maggio e al Parco Moretti, dove sono stati rispettivamente accolti i supporter del Tottenham e quelli del Psg, «in ognuna delle due località in cui sono concentrati i tifosi, c’è un punto di primo soccorso, tre ambulanze da un lato e tre dall’altro, più un’automedica. Compito della Sores è coordinare tutte queste risorse integrandole con il normale dispositivo di soccorso sanitario della città».

Per fortuna, in città, fino all’ora di cena, non sono stati necessari grandi interventi di soccorso relativi al pre-partita, a parte «qualche malore correlato alle temperature» (intorno alle 14, in piazza Primo maggio c’erano quasi 36 gradi) e «al fatto che ci sono persone che hanno viaggiato a lungo, qualcuno ha fatto anche la notte in viaggio». In serata si contavano quattro malori. I supporter inglesi? «Li vediamo molto inquadrati, sono seguiti anche da steward di lingua inglese sostanzialmente stanno passando una bella giornata, bevendo mangiando, giocando e rinfrescandosi», ha rilevato a margine Trillò.

Allo Stadio Friuli, oltre agli otto medici, otto infermieri e sette ambulanze, c’erano anche due squadre di soccorritori a bordo campo e undici sugli spalti. Questo dispositivo è stato realizzato dalla Croce Rossa Italiana, con un responsabile sul campo che ha operato d’intesa con il referente Sores presente nel Gruppo operativo sicurezza (Gos). Nei due punti di aggregazione le sei ambulanze e l’automedica, sono state sempre messe a disposizione, su richiesta del Comune di Udine, dalla Cri.
Al Pronto soccorso dell’ospedale di Udine, il personale è stato potenziato: previsti un camice bianco in più, oltre al direttore Fabio Malalan presente e reperibile, in aggiunta al reperibile abituale, un infermiere e un operatore sociosanitario in più.

I musei Ma oltre allo sport, ieri in città c’è stato anche spazio per la cultura. I musei civici udinesi hanno aperto gratuitamente le proprie porte nella giornata di ieri, accogliendo quasi mille visitatori. A trainare l’affluenza è stata Casa Cavazzini: il museo d’arte contemporanea ha registrato 485 ingressi, tallonato dal Castello di Udine, che ha raggiunto quota 442. «È stata una giornata che ha unito l’energia di un grande evento sportivo alla bellezza del nostro patrimonio culturale», ha commentato Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine. «Vedere centinaia di persone, molte delle quali alla loro prima visita, scoprire i nostri musei è motivo di grande soddisfazione. Esperienze come questa rafforzano l’immagine di Udine come città aperta, viva e capace di accogliere. Il nostro obiettivo è continuare su questa strada, offrendo nuove occasioni per far conoscere e vivere la ricchezza culturale della città».