di
Michela Nicolussi Moro
Sono oltre 26 mila le firme raccolte per eliminare i nomi di Bellavite e Serravalle dal Nitag. Il presidente Poli scrive anche una lettera al ministro della salute, Orazio Schillaci
C’è anche il premio Nobel per la fisica, e presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi tra i 16mila sottoscrittori della petizione lanciata dal «Patto trasversale per la scienza» su change.org e allegata alla lettera con la quale il presidente Guido Poli chiede al ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine dal «Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni» (Nitag) dei professori Eugenio Serravalle, pediatra a Pisa, e Paolo Bellavite, associato di Patologia generale all’Università di Verona fino alla pensione, nel 2017, perché considerati medici no vax. Parisi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il link per firmare la petizione e la foto di Schillaci.
Le dimissione di Francesca Russo
La richiesta, spiegano i promotori, è nata «nell’interesse del bene comune e in osservanza ai principi scientifici che devono guidare la composizione di un comitato di così alto prestigio e rilevanza internazionale». Un organismo tecnico chiamato a guidare le scelte del governo Meloni in tema di vaccinazioni e del quale Francesca Russo, direttrice della Prevenzione in Regione Veneto e responsabile del Coordinamento interregionale della Prevenzione, ha rifiutato di far parte proprio per la presenza di Bellavite e Serravalle.
Le critiche mosse a Bellavite e Serravalle
Secondo gli esperti del «Patto trasversale per la scienza» i due camici bianchi «sono noti per aver assunto in diverse occasioni posizioni critiche verso le strategie vaccinali, non vantano una solida produzione scientifica né riconoscimenti accademici in materia». A detta del Pts «proprio per questi motivi il contenuto del decreto ministeriale firmato il 5 agosto 2025 (con il quale sono stati nominati i 22 componenti del Nitag, ndr) ha suscitato sgomento nel mondo medico-scientifico». «In passato Serravalle e Bellavite hanno pubblicato e promosso contenuti pseudoscientifici, mettendo in dubbio la sicurezza e l’efficacia dei vaccini e sostenendo teorie prive di fondamento — scrive Poli a Schillaci —. Le loro nomine rappresentano un grave segnale di legittimazione di teorie antiscientifiche, che rischia di minare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie, favorire l’esitazione vaccinale, già in crescita, compromettere la credibilità del Nitag e indebolire la cultura della prevenzione».
La risposta di Bellavite
Dal canto suo Bellavite non arretra di un passo: «Non vedo perché il ministro dovrebbe muoversi, manco fosse stato lanciato un referendum. Tra l’altro il Pts è un organo più politico che scientifico, lo dimostra il fatto che non contesta le mie 176 pubblicazioni, non entra nel merito del mio operato di ricercatore. Se sono convinti della mia impreparazione, mi elenchino gli errori commessi, io lavoro per la sicurezza, l’etica e l’efficacia non solo dei vaccini ma di tutti i farmaci». Bellavite e Serravalle chiedono proprio agli Ordini dei Medici, in prima linea nell’invocare la revoca della loro nomina nel Nitag, «di intervenire, perché qui non è in gioco solo la reputazione di due colleghi, ma la libertà di ogni medico di esprimersi nel rispetto delle prove e della propria coscienza». E sono pronti a querelare chi insulta e diffama: «L’etichetta “no-vax” è un’arma facile, ma falsa. Dare pubblicamente del no-vax a un medico che non rifiuta le vaccinazioni ma chiede trasparenza, dati completi e valutazioni equilibrate, è falso e diffamatorio». Bellavite non ha nessuna intenzione di rinunciare all’incarico, ma dice: «Se mi cancellano dal Nitag mi fanno un piacere: nessun guadagno e solo critiche»
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14 agosto 2025
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