Con Quota 100, introdotta dal primo governo Conte, sono andati in pensione 435 mila lavoratori tra il 2019 e il 2023. Poi l’inversione di rotta, prima con Quota 102 e dopo con Quota 103, decisamente meno convenienti del loro scivolo «madre». Il governo ha stimato per quest’anno appena seimila uscite con la nuova versione (più penalizzante) di Quota 103, contro le 17mila uscite dello scorso anno. Pesa il calcolo integrale della pensione con il metodo contributivo.
Lo stesso discorso si applica a Opzione donna: in tutto sono 2.600 le lavoratrici con i requisiti per lasciare prima il lavoro nel 2025 attraverso Opzione donna, ma in molte ci hanno già rinunciato. Per l’Ape sociale i beneficiari stimati sono diciottomila. La pensione anticipata ordinaria, che non tiene conto dell’età ma solo dei contributi versati, è alla portata, infine, di una ristrettissima cerchia di lavoratori under 67.