Per Alex Marquez la pausa estiva è stata diversa dagli altri anni, soprattutto perché è la prima volta da quando è in MotoGP che lotta per il titolo, anche se ricorda che “lottare per il titolo quando sei a 120 punti dal primo è un po’ difficile”.

Tuttavia, è stata un’estate speciale, perché affronta la seconda parte della stagione con un obiettivo chiaro: lottare per il secondo posto.

“È stata un’estate tranquilla e normale, mi è servita per riposare e recuperare dall’infortunio al dito. Anche per vedere cosa c’è da migliorare, sono riuscito a divertirmi. Arrivare alla pausa ben classificati è stato molto positivo. Ora dobbiamo cercare di migliorare la prima parte della stagione, che sarà difficile perché è stata molto buona. L’obiettivo è migliorare e arrivare alla fine dell’anno sapendo e vedendo che sono migliorato come pilota”.

Un handicap per Alex è che domenica dovrà fare un giro lungo a causa dell’incidente con Joan Mir a Brno, con cui è andato in vacanza.

“La verità è che non me ne sono ricordato fino a lunedì scorso, quando ho parlato con il mio tecnico e mi è venuto in mente, me ne ero completamente dimenticato. Non cambia nulla, anzi mi motiva di più, bisogna fare il miglior fine settimana in modo che ti condizionino il meno possibile. Sarà un test, perderò posizioni e dove ho commesso più errori, arrivando da dietro, dovrò essere paziente e vedere se ho migliorato questo aspetto. Realisticamente, se dovessimo finire sesti o settimi, lo faremo, dobbiamo tirare le somme. Con il giro lungo l’obiettivo, più che il risultato, è partire bene e tornare a essere veloci”.

Sei Ducati identiche sulla griglia di partenza del 2026

La scorsa settimana Motorsport.com ha anticipato la possibilità che la Ducati schieri sei moto completamente identiche nella prossima stagione, a tutto vantaggio di Alex.

“Ovviamente, se è così, è positivo, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nulla, ma è chiaro che se il team ha la possibilità di avere moto ufficiali spingerà per questo e se potrò ne beneficerò. Ma al momento è tutto molto tranquillo, stiamo lavorando per vedere se c’è qualche possibilità ma per il momento non è una cosa fatta”, ha spiegato.

Il pilota di Gresini ha fatto più che bene a non essere nel team ufficiale Ducati, ma ad avere un contratto factory, come hanno fatto piloti come Fabio Di Giannantonio o lo stesso Fermín Aldeguer, uno scenario che, tuttavia, non lo tiene sveglio la notte.

“Personalmente, più che il contratto quello che vorrei è avere una moto ufficiale e avere le stesse armi per lottare con tutti, avere le stesse, avere cose da testare e aiutare la Ducati. Questo è quello che vorrei. Avere un contratto con la Ducati, no. Ne ho già uno con Gresini. È una cosa che non mi cambia affatto.”

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