“Ho visto un marinaio correre lungo la strada, afferrando qualsiasi ragazza in vista. Non faceva differenza se fosse una nonna, robusta, magra, vecchia. Stavo correndo davanti a lui con la mia Leica, guardando indietro sopra la spalla. Ma nessuna delle foto che potevo scattare mi piaceva. Poi, all’improvviso, in un lampo, ho visto qualcosa di bianco essere afferrato. Mi sono girato e ho scattato il momento in cui il marinaio baciava l’infermiera”. 

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Alfred Eisenstaedt commentò così la genesi di quella foto scattata il 14 agosto di 80 anni fa mentre si trovava a Times Square, inviato da “Life”,  a documentare il clima di festa ed entusiasmo per la fine della Seconda Guerra Mondiale. Circondato dall’esuberanza della folla, riuscì a immortalare uno dei baci più celebri di tutti i tempi dal significato molto controverso.

Questa foto si può ammirare in questi mesi, compreso il giorno di Ferragosto, presso Camera – Centro italiano per la fotografia di via delle Rosine all’interno della mostra dedicata appunto al fotoreporter americano.

Ma ecco la vera storia di quel bacio che forse… non fu così romantico.

È stata proprio la notorietà dello scatto a farne affiorare la vera storia e i protagonisti stessi: George Mendonsa e Greta Zimmer Friedman, un’igienista dentale erroneamente – ma non casualmente – interpretata e ricordata come infermiera. Nell’immaginario collettivo dell’epoca, infatti, il marinaio e l’infermiera rappresentano due “archetipi”, due tra le figure maschili e femminili più coinvolte nello sforzo bellico americano. Un dettaglio cruciale che fa di questa un’immagine emblematica, una rappresentazione patriottica, quasi propagandistica. Proprio per questo diventa, negli Stati Uniti e poi nel mondo, un’immagine “virale” ante litteram: riproposta su gadgets, murales, statue, copertine di riviste e libri, reinterpretata in decine di versioni. Il 17 giugno del 1996, nel mese dedicato alla lotta per il riconoscimento dei diritti civili, il New Yorker la reinterpreta con due marinai che si baciano in copertina. Una delle statue imponenti che la riproducono a Sarasota, in Florida, è stata imbrattata durante le recenti manifestazioni del movimento #MeToo, per sottolineare che quel bacio fu un gesto non consensuale. Greta Zimmer Friedman racconterà infatti che il marinaio era molto forte e lei non riusciva a svincolarsi dalla sua presa. Mendonsa racconterà di esser stato ubriaco e di aver effettivamente afferrato donne a caso, baciandole senza il loro consenso. Oggi questa fotografia conserva intatta la sua forza iconica, che nel tempo si è caricata di nuove letture, nuovi significati, a seconda della società che l’ha osservata. Non è solo un documento, ma un’immagine viva, capace di attraversare il tempo e di riflettere ogni volta una coscienza diversa.