di
Anna Campaniello

L’artista: il Comune mi ha tolto la licenza. Trattato da venditore ambulante

«Sono un semplice pittore, ma nel mio piccolo ho contribuito a rappresentare Como e portarla nel mondo. E ora sembra che il mio lavoro non valga nulla». Luigi Piotti, 76 anni, pittore è diventato nel tempo una presenza a suo modo storica a Como e ora non ha più la possibilità di dipingere nel «suo» spazio. Riavvolgiamo il nastro, cosa è accaduto?
«Sono un artista, un pittore. Dipingo il Lago di Como non so nemmeno più da quanto tempo. Sicuramente più di trent’anni. Mi ricordo che all’inizio mi ero messo proprio dietro al Duomo. Poi mi hanno fatto notare che non era corretto, mi hanno chiesto di spostarmi un pochino e l’ho fatto, senza mai lamentarmi. Ero stato sotto al Broletto, poi ho trovato il mio spazio in via Boldoni e non mi sono più allontanato.

Inevitabile la domanda, un’attività in regola?
«Certamente. Ho sempre chiesto e rinnovato i permessi e pagato quello che c’era da pagare. Presentavo la domanda al protocollo del Comune, aspettavo la firma del funzionario, il via libera. Le cose in regola, insomma. Nel 2022 il nuovo sindaco, Alessandro Rapinese, ha cambiato il regolamento per gli artisti di strada. Nel 2023 mi è arrivata una lettera, una sorta di disdetta. Mi diceva che non potevo più stare a dipingere dove ero sempre stato. Una comunicazione poco comprensibile. Peraltro, non è che si capisse bene quello che avrei dovuto fare per rispettare le nuove regole. La nuova procedura è online, non sapevo di non essere più a norma. Ho provato ad andare avanti ma non è stato possibile». 



















































È stato multato?
«Sì, è successo. Una sanzione da 220 euro che ho regolarmente pagato. C’è chi ha provato a prendere le mie difese, ma non è servito a niente. Non avevo alternative e son dovuto andare via, non posso certo pagare una multa al giorno».

È passato del tempo, come mai oggi questa protesta.
«Un mio cliente ha chiesto di poter raccontare del mio caso, l’ha preso a cuore, ha voluto farlo conoscere. Ho avuto tanti segnali di sostegno e di vicinanza. Le persone mi cercano. Sono stato invitato a Cernobbio e per un po’ sono stato là. Ora lavoro un po’ a casa, ma non è certo la stessa cosa. Ho anche qualche problema di salute e questa situazione è una sofferenza e una grande amarezza».

Ha avuto la solidarietà anche di un consigliere regionale, Sergio Gaddi: ha parlato di amministrazione indegna.
«Lo conosco da tanto tempo. Mi ha fatto piacere. Mi fa piacere che molti prendano le mie difese». 

E con il sindaco ha parlato?
«Ho provato ma è impossibile. E comunque non penso che servirebbe a qualcosa. Non mi aspetto nulla. È fatto così». 

Il Comune però le ha proposto un’alternativa, giusto?
«Sì, certo, il nuovo regolamento prevede l’utilizzo solo di alcuni spazi specifici. Io sono un pittore, non un mercataro. Con il massimo rispetto, non sono un clown e non faccio i palloncini. Nemmeno sono una bancarella da relegare nel mercato. Sono un pittore, dipingo, non è la stessa cosa. Non siamo tutti sullo stesso piano e nel mio piccolo, con il mio lavoro, ho dipinto Como e il nostro Lago e ho venduto i miei quadri a persone che li hanno portati in tutto il mondo. Inoltre…». 

Inoltre?
«Sa cosa c’è ora nel “mio” angolo? Spazzatura. Vengono accumulati i rifiuti. È davvero meglio rispetto alla situazione precedente?».


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14 agosto 2025