La partenza martedì notte dalla Guyana francese di Meteop-SGA1. A bordo tanta tecnologia italiana e lo strumento Sentinel-5 di Copernicus. Un aiuto anche agli agricoltori per proteggere i raccolti
Previsioni più precise e allerte più tempestive di fronte all’arrivo di eventi meteo estremi. Mentre l’Europa è attanagliata da incendi e caldo soffocante, Esa ed Eumetsat hanno lanciato con successo martedì alle 2.37 (ora italiana) il satellite di nuova generazione Meteop-SGA1 per le previsioni, l’analisi e il controllo degli eventi meteorologici estremi. Il satellite porta a bordo, tra le altre cose, anche lo strumento Sentinel-5 di Copernicus. «Potremo ottenere una visione senza precedenti dell’atmosfera e del clima. I dati raccolti ci permetteranno di monitorare la qualità dell’aria, tracciare i gas serra e osservare le nuvole, i gas in traccia e l’ozono con dettagli mai raggiunti prima», ha detto Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (Esa). «Inserendo queste informazioni in modelli e strumenti, potremo rafforzare l’azione per il clima, migliorare la salute pubblica e apportare benefici alle comunità in tutta Europa e oltre».
Previsioni più accurate per salvare vite umane
Centinaia di persone, tra tecnici e semplici appassionati, hanno seguito il lancio del razzo Ariane 6 a 7.400 di distanza da Kourou, in Guyana francese, in piena notte davanti al maxischermo presso Estec, il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale a Noordwijk, in Olanda. Si tratta del primo satellite Eumetsat di seconda generazione in orbita polare a circa 800 chilometri di altezza. Metop-SGA1 è stato pensato per migliorare i modelli meteorologici a breve e medio termine per consentire allerte precoci di tempeste, ondate di calore, incendi devastanti e aiutare gli agricoltori a proteggere i raccolti. «Gli eventi estremi sono costati all’Europa centinaia di miliardi di euro e decine di migliaia di vite negli ultimi 40 anni», ha ricordato Phil Evans, direttore generale di Eumetsat. «Metop-SGA1 fornirà ai servizi meteorologici nazionali dei nostri Stati membri strumenti più affinati per salvare vite, proteggere beni e costruire resilienza contro la crisi climatica».
Orbita polare
A differenza dei satelliti geostazionari fissi sopra l’equatore a circa 36 mila chilometri di altezza, quelli in orbita polare viaggiano da nord a sud mentre la Terra ruota sotto di loro, garantendo copertura globale e varietà di osservazioni. Nei prossimi due decenni, tre coppie consecutive di satelliti Metop-SG orbiteranno quattordici volte al giorno. Il satellite appena lanciato ospita sei strumenti: l’Interferometro per il sounding atmosferico infrarosso (IASI-NG), il sensore di immagini visive e a infrarossi METimage, il sounder a occultazione radio Microonde Sounder (MWS), l’Imager Multi-Viewing, Sentinel-5 e Multi-Channel, Multi-Polarisation (3MI), uno strumento nuovo progettato per migliorare il monitoraggio degli aerosol e delle proprietà delle nuvole.
I satelliti per il 2050
«Questo nuovo satellite è stato pensato quindici anni fa, ipotizzando quello che sarebbe stato necessario avere oggi. Adesso stiamo guardando avanti, ci stiamo proiettando al 2050 e stiamo pianificando quello che il mondo avrà bisogno tra 25 anni», ha illustrato in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera Paolo Ruti, capo dei progetti scientifici di Eumetsat. «La sfida è garantire un’alta qualità dei dati in tempo reale, per arrivare a fare previsioni meteo su aree sempre più piccole e dettagliate».
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14 agosto 2025 ( modifica il 14 agosto 2025 | 13:01)
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