Breve excursus della legge regionale nr. 05/09: descrizione delle più influenti novità strutturali e funzionali delle A.S.P. siciliane
Dal 1992 ad oggi, anno del decreto legislativo nr. 502 in materia di regolamentazione dei compiti e funzioni del Direttore Generale e istituzione delle A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali ex U.S.L. cioè Unità Sanitarie Locali, varate con la legge nr. 833/78 del Servizio Sanitario Nazionale) in Sicilia, come anche in altre realtà regionali Italiane, vige già dal 1978 il doppio binario sanità pubblica-privata, incentrato sul sistema delle strutture accreditate eroganti prestazioni specialistiche ambulatoriali ed ospedali pubblici ed R.S.A. (residenze sanitarie assistenziali) convenzionate sotto la gestione delle A.S.L.
Con la legge di riordino del sistema sanitario regionale Siciliano nr. 05 del 14 Aprile 2009, il legislatore regionale, nel disciplinare la sanità pubblica, ha introdotto i “distretti”, ha soppresso le aziende ospedaliere autonome, ha innovato il rapporto tra organo di indirizzo politico-amministrativo cioè la Regione tramite l’Assessorato alla Salute e Direttori Generali delle A.S.P., ha apportato modifiche sostanziali alla gestione dei posti letto a livello territoriale, ha istituito nelle aziende sanitarie il collegio sindacale con compiti e funzioni di analisi e controllo analitico-contabile e consultazione della Corte dei Conti regionale, ha semplificato il sistema di gestione delle emergenze-urgenze, infine ha istituito la rete dei registri dei tumori e il Cancer Center all’ospedale Arnas Garibaldi di Catania, ha imposto nella gestione aziendale il divieto di esternalizzare servizi propri delle funzioni e uffici pubblici delle ASP, ha esteso il diritto alle cure anche ai migranti e minori affidati a case famiglia, comunità alloggio e famiglie ospitanti, ha introdotto il percorso legislativo verso l’utilizzo massivo delle fonti rinnovabili nell’ottica di risparmio consapevole dell’energia elettrica.
I distretti, sono ad oggi la struttura funzionale che eroga assistenza sanitaria e socio-sanitaria a livello territoriale, raccordando sia la medicina di base sia la medicina specialistica ambulatoriale interna ed esterna. Sono, infatti, di diretta amministrazione dei Distretti le unità operative di Assistenza Protesica, Integrativa e Riabilitativa.
Detti uffici gestiscono l’approccio e le pratiche del pubblico di pazienti che richiedono presidi ed ausili (es. plantare e scarpa ortopedica, sedia a rotelle, protesi acustiche, microinfusori insulina, kit per medicazioni, kit per nutrizione enterale, etc..) e le richieste di terapia riabilitativa per i soggetti disabili affetti da malattie paralizzanti del linguaggio e del movimento osteo-articolare e muscolare.
Vi è anche l’ufficio controlli ispettivi e attività di vigilanza che effettua i controlli amministrativi e contabili sulle strutture private accreditate, nonché si occupa del rimborso del trasporto dei soggetti emo-dializzati sia a livello locale che internazionale mediante la contabilità sui centri dialisi convenzionati con le Asp; l’ufficio Anagrafe Assistiti che monitora e assegna il cambio dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta all’utenza; l’Ufficio Esenzioni per Patologia e per Reddito che raccoglie, controlla e archivia i dati riguardanti il reddito e le patologie dei cittadini che hanno diritto alle cure totalmente finanziate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Infine, i Poliambulatori, il cui personale medico e infermieristico ivi presente è gestito dal Direttore Sanitario del Distretto sotto il coordinamento e visione del presidio territoriale di assistenza e gli uffici P.u.a./U.v.m., ovvero Punto Unico di Accesso alle Cure, al cui interno abbiamo le figure componenti la Commissione Medica di Valutazione quali un assistente sociale, un medico e un infermiere, cui si rivolgono i cittadini per l’assistenza domiciliare integrata e per il contributo economico ai soggetti affetti da disabilità gravissima quale sussidio regionale riconosciuto fin dal 2016 con apposita legge.
I distretti sanitari, fra l’altro, essendo unità operative complesse, sono dotate di autonomia finanziaria di spesa nei limiti del budget loro assegnato dalla Direzione Generale tramite gli uffici competenti, erogano e partecipano al monitoraggio e alla rilevazione della qualità dei servizi sanitari e delle prestazioni rese, improntandole al principio di buon andamento, imparzialità, economicità ed efficacia dell’azione amministrativa.
I presidi ospedalieri, da aziende autonome diventano “estensioni” locali dei Distretti che fungono da rete tra i servizi territoriali e l’assistenza di media e lungo degenza dei presidi medesimi. Ovviamente, la riforma Balduzzi rivoluzionerà nel 2015 tutto ciò, introducendo nuovi criteri di calcolo e assegnazione dei posti letto e maggiore finalizzazione delle cure sanitarie con l’istituzione del modello Hub e Spoke con riferimento alla deflazione dei massiva dei ricoveri e alla diversificazione delle cure.
Vengono, invece, mantenute le aziende ospedaliere autonome universitarie , che integrano e ampliano le prestazioni specialistiche rese dal privato attraverso la dotazione di attrezzature tecnologiche, e sistemi di diagnosi avanzate ed innovativi secondo i compiti loro attribuiti dalla programmazione regionale inerente.
A livello regionale nasce la Consulta Regionale per la Sanità, quale attuazione netta del principio di sussidiarietà; infatti detto comitato è partecipato da ordini professionali, associazioni di categoria e di volontariato e da rappresentanti costituzionali delle Asp e dell’Assessorato alla Salute in grado di interloquire tra loro per supportate l’attività di controllo della gestione delle aziende sanitarie provinciali.
Il “Cancer Center”, è un centro speciale di osservazione e studio a livello oncologico delle malattie tumorali più diffuse in Sicilia, il cui centro operativo è insito nell’ospedale Arnas Garibaldi di Catania, dotato di proprio statuto ed organigramma interno, il quale ha la funzione di centro multidisciplinare di osservazione e terapia anti-tumori.
A tal proposito, viene accentrata a livello regionale la tenuta dei dati sui tumori, creando apposita Rete Regionale del Registro Tumori, che accorpa dati e rapporti sui singoli registri tumori precedentemente esistenti di ogni provincia Siciliana. A tal fine, viene autorizzata dall’Assessorato la permanenza in servizio del personale illo tempo precario presso le aziende ospedaliere autonome sotto la vigilanza dell’osservatorio epidemiologico e prevenzione dell’Assessorato medesimo.
Fra gli obiettivi invece ad impatto economico-finanziario la legge regionale pone il divieto di esternalizzazione con contratto di appalto di servizi delle funzioni proprie delle competenze delle unità operative delle aziende sanitarie provinciali, ad eccezione dei casi di carenza di personale di organico o per cause estranee alla gestione della Direzione Generale per cui si può procedere ad appaltare.
L’altro obiettivo, fratello per così dire del precedente citato, la riduzione dei tempi di attesa, fra gli obiettivi principali imposti dall’Assessorato alla Salute per le Direzioni Generali aziendali, al fine di ovviare le richieste sempre più crescenti della popolazione bisognosa ai tempi necessari delle cure e senza incorrere in ritardi ingiustificati dovuti a fattori di carenza di medici o mancata disponibilità degli stessi ad effettuare turn-over od intramoenia.
Infatti, pochi giorni fa, al Parlamento Siciliano è stata approvata la proposta del gruppo parlamentare di maggioranza di ridurre i tempi delle liste di attesa chiedendo la disponibilità ai medici dipendenti delle strutture territoriali Asp di effettuare turni notturni e festivi con relativa maggiorazione economica a valere sul fondo incentivante per i medici.
Per la gestione più efficace e diretta delle emergenze, quali infarti, nascite e trasporti d’urgenza, per la prima volta nei territori delle ASP vengono aperte i presidi territoriali di emergenza (PTE), incrementati i turni delle continuità assistenziali, nonché vengono incentivate tramite le risorse assegnate per la contrattazione decentrata le attività e i compensi per il personale da destinare ai pronto soccorso ospedalieri, inoltre viene istituito il Dipartimento di Emergenza-Urgenza.
Quest’ultimo, ha il compito principale di raccordare la gestione delle emergenze, informando e organizzando l’attività operativa di soccorso con l’ausilio della Protezione Civile, delle Prefetture e delle forze dell’ordine, nonché con la stesura dei piani di intervento per le maxi-emergenze e favorisce l’integrazione con i servizi territoriali di base.
Altra novità fra le più autorevoli, la legge regionale regolamenta ed amplia la vigilanza dell’Assessorato alla Salute sull’operato degli organi di vertice delle ASP (Direttore Generale, Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo) statuendo che l’Assessorato ogni anno svolge la verifica di conformità sugli atti aziendali, il bilancio di esercizio, gli atti di programmazione aziendali rispetto le linee guida degli atti di programmazione imposti dalla Regione tramite l’Assessorato che investono i profili di rapporto costi-benefici, raggiungimento degli obiettivi del piano sanitario nazionale attuato dal piano sanitario regionale, economicità di spesa nella gestione dei budgets assegnati.
Ove riscontra irregolarità, l’Assessorato procede ad esercitare i poteri sostitutivi previsti dalla medesima legge.
La medesima legge, infine rivaluta il controllo sull’operato dei Direttori Generali, prevedendo che gli stessi in caso di reiterate violazioni di legge, gravi motivi legati a disavanzo di gestione o mancato rispetto del piano sanitario regionale e relativi atti di programmazione “obbligatori” imposti dalla Regione, al Direttore Generale è revocato l’incarico sentito anche il parere della commissione parlamentare regionale sulla sanità e della conferenza permanente della programmazione sanitaria regionale. Al suo posto, in attesa della nomina di un commissario straordinario attinto dall’elenco nazionale presso il Ministero della Salute, viene nominato per non più di sei mesi un commissario provvisorio ad acta dall’Assessore Regionale alla Salute per gli adempimenti urgenti a livello aziendale.
Nelle disposizioni finali, la legge de quo inoltre, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione Italiana e della legge nazionale in materia, riconosce il diritto alle cure gratuite per tutti i cittadini extra-comunitari nonché per i minori affidati a case famiglia, famiglie ospitanti e comunità alloggio che si trovano sul territorio Siciliano già dalla data di approvazione della medesima legge, attuando così in maniera piena il principio di universalità di accesso alle cure e divieto di diritto cogente internazionale e interno di discriminazione sociale, etnica, di razza del cittadino.
Già dal 2009, con detta legge, inoltre, il legislatore ha previsto prima ancora che venisse varata dai recenti governi, la sostenibilità dell’economia Green, ovvero gli investimenti in tecnologie avanzate sulle fonti rinnovabili di energia, quali fotovoltaico, agri voltaico, biomasse per promuovere e diffondere nelle aziende sanitarie provinciali l’utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico nei presidi ospedalieri e nei presidi territoriali di emergenza-urgenza e negli uffici dei Distretti Sanitari.
Secondo recenti studi del C.E.F.P.A.S. di Caltanissetta, centro di formazione per eccellenza accreditato alla Regione Siciliana, la riforma della legge 5/09 ha fatto diminuire notevolmente la mobilità passiva extra regionale dei cittadini Siciliani richiedenti cure specialistiche. In particolare, con la nuova rete ospedale territorio concretizzatasi con la legge anzidetta e la riforma Balduzzi del 2015, c’è stato già nel 2019 un risparmio di 50 milioni di Euro circa sulla spesa a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Dott. Antonino Miceli Funzionario Asp e Avvocato