Ralph Denk parla per la prima volta del trasferimento dell’anno. L’arrivo di Remco Evenepoel ha chiaramente segnato questa sessione di CicloMercato 2026, rappresentando probabilmente il cambiamento di squadra più importante degli ultimi anni, tanto a livello economico che effettivamente dei cambiamenti che può apportare in gruppo. Per il momento le dichiarazioni al riguardo dei diretti interessati si sono limitate alle brevi parole di commento al momento dell’annuncio, anche se ovviamente nei giorni seguenti alcuni dettagli aggiuntivi hanno cominciato a emergere. Dopo le parole dei dirigenti della sua precedente squadra, l’attuale numero uno Jurgen Foré e il suo predecessore Patrick Lefevere, arriva ora anche dunque il commento del suo nuovo patron.

“Il trasferimento mira ad aumentare la nostra portata – spiega soddisfatto a Sport am Samstag – Non stiamo parlando solo del Tour de France, ma di molto di più. Ha avuto un impatto enorme sulla squadra in termini di copertura mediatica, per quanto possiamo verificare al momento“. Per il dirigente tedesco si tratta di una manovra che in questo senso è comparabile a quella che qualche anno addietro portò Peter Sagan nel team, facendo compiere un grande passo avanti alla squadra che da poco era arrivata nel grande ciclismo.

Speriamo nell”effetto Sagan’ – aggiunge –  Dopo l’arrivo di Sagan (nel 2017, ndr), siamo arrivati secondi in classifica nel 2019 e abbiamo vinto 47 gare. Quattro di queste sono state vinte da Sagan, ma gli altri successi sono stati ottenuti da Ackermann, Buchmann, Schachmann e Sam Bennett. Quindi è anche un’opportunità per gli altri. Il grande Remco sta arrivando, ma può anche spingere gli altri a un livello più alto“.

Non pesa dunque la presenza di uomini come Primoz Roglic, Florian Lipowitz, Jai Hindley e molti altri: “Dobbiamo discutere come affrontare i Grandi Giri. È troppo presto per dire cosa questo potrebbe significare per Roglic e gli altri. Il ciclismo non è come il calcio, dove si ha una sola formazione per ogni partita. Nel Giro, nel Tour e nella Vuelta, la squadra è sempre la stessa. Una volta che conosceremo i percorsi del prossimo anno, potremo iniziare a mettere insieme il puzzle. In ogni caso, Primoz e Florian sono ancora sotto contratto per il prossimo anno”.

Da valutare dunque ovviamente ancora come gestire l’enorme potenza di fuoco del team: “Dobbiamo discutere internamente come affrontare il Tour e le altre gare. Punteremo su una strategia basata su un solo uomo o adotteremo un approccio diverso? E devo dire che Remco non è venuto da noi solo per il Tour de France, ma anche per molte altre gare. Punterà anche sulle classiche, dove ha già ottenuto molti successi”.

La ambiziosa formazione tedesca ha comunque ovviamente le idee ben chiare su quello che diventa il ruolo in gruppo di una squadra che con l’arrivo del colosso austriaco ha alzato ulteriormente i propri obiettivi e in poco tempo ha cambiato le gerarchie. “Vogliamo diventare la squadra più attraente del gruppo e ispirare molti bambini. Questa è la nostra missione. Siamo sulla buona strada, ma siamo ancora lontani dal raggiungere il nostro obiettivo – commenta al riguardo – Vogliamo vincere una Monumento nel 2026 e fare bene nei Grandi Giri. Ci piacerebbe vincere un Grande Giro, come abbiamo fatto nel 2024. E vogliamo semplicemente vincere molto, cosa che Remco può aiutarci a realizzare”.

Non manca infine un commento sulle difficoltà per far arrivare in squadra il classe 2000, che era nel mirino del team da cinque anni, portando anche a numerosi scontri con il fumantino Lefevere, che più volte si è lamentato dell’interesse di Denk e dei suoi uomini. “Ha già ottenuto molto in giovane età e crediamo che possa ottenere ancora di più – aggiunge –  Ho ricevuto molte congratulazioni dal suo arrivo. Non è un segreto che siamo interessati a Remco sin dall’inizio della pandemia. Ciò che è estremamente interessante è il suo percorso da calciatore a ciclista”.

Tuttavia per poterlo ingaggiare, il 25enne fiammingo doveva liberarsi e solo in quel modo è stato possibile ingaggiarlo. Un argomento del quale non può parlare apertamente: “Non l’abbiamo risolta noi con la Soudal Quick-Step, quindi non posso commentare. Ha dovuto farlo da solo. Una volta risolto il problema e diventato un free agent, abbiamo potuto rispondere. Ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo partner forti come Red Bull, BORA e hansgrohe, e disponiamo di un budget solido. Negli ultimi anni abbiamo anche messo da parte dei soldi, il che ha reso possibile questo trasferimento”.