Giovedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che 84 prigionieri di guerra ucraini sono rientrati nel paese in un nuovo scambio di prigionieri con la Russia. Zelensky ha detto che tra di loro ci sono sia soldati che erano impegnati nella difesa di Mariupol, sia alcuni che erano stati arrestati dall’esercito russo già nel 2014, nel 2016 e nel 2017, prima dell’invasione russa dell’Ucraina cominciata nel 2022. Secondo l’ente ucraino che si occupa della gestione dei prigionieri di guerra, 33 di loro sono militari e 51 civili. Il ministero della Difesa russo ha a sua volta confermato lo scambio, che prevedeva la restituzione di 84 soldati russi.

Il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina dall’inizio della guerra risale allo scorso maggio, quando furono coinvolte mille persone da ambo le parti, e in seguito ce n’erano stati altri, di entità minore. I prigionieri di guerra sono soldati o miliziani presi durante i combattimenti, a cui il diritto internazionale garantisce una serie di tutele; i civili invece sono persone che durante le guerre non partecipano ai combattimenti, per esempio i giornalisti, e nella maggior parte dei casi vengono arrestati illegalmente.

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