Per tutelarsi legalmente dalla diffusione di audio con i messaggi alla modella Martina Ceretti, Raoul Bova ha depositato il marchio per l’espressione “occhi spaccanti”.

L’espressione “occhi spaccanti” diventata popolare dopo la diffusione degli audio di Raoul Bova alla modella Martina Ceretti a opera di Fabrizio Corona è diventata un marchio registrato in maniera ufficiale. I legali dell’attore, infatti, hanno rivelato di aver depositato all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi alcune delle espressioni usate negli audio di Bova alla modella e diventate virali sui social.

L’espressione “occhi spaccanti” è un marchio registrato: la mossa dei legali di Raoul Bova

La decisione degli avvocati dell’attore 53enne è dipesa dalla volontà di tutelare Raoul Bova e “bloccare la diffusione illecita del contenuto degli audio”, come ha rivelato Annamaria Bernadini De Pace, ex suocera dell’attore, che l’ha assunta anche come suo legale nella causa contro Fabrizio Corona, che ha diffuso gli audio dell’attore nel corso di una puntata del suo podcast Falsissimo.

Come riportano Repubblica e AdnKronos, sono state presentate il 5 agosto due domande all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Una per l’espressione “occhi spaccanti” e un’altra per la frase “buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti”, in modo da impedirne la diffusione, dopo che sui social erano state più volte usate in post, meme e video. Come ha rivelato Bernardini De Pace, se la domanda verrà accolta, allora, “quelle frasi non potranno essere utilizzate senza il permesso di Raoul, altrimenti, si andrà incontro a sanzioni”.

Raoul Bova deposita il marchio per l’espressione “occhi spaccanti”: la replica di Corona

Come riporta Fanpage, tuttavia, anche Fabrizio Corona si sarebbe fatto avanti per depositare i marchi prima di mandare in onda la puntata di Falsissimo con cui ha svelato la relazione clandestina tra Raoul Bova e Martina Ceretti. Infatti, sui suoi profili social, l’ex re dei paparazzi ha commentato così la vicenda: “Poverino lui e la suocerina, peccato che l’ho già registrato prima della puntata […] Scusa Raoul, ma l’hai capito che giochiamo in un altro campionato?”. Al momento, però, in rete non risulta che le frasi siano marchi depositati da Corona, ma è invece stato possibile individuare la richiesta avanzata dallo studio Bernardini De Pace per registrare le due espressioni come marchi.

Fabrizio Corona ha ricevuto gli audio tra Bova e la modella Ceretti da Federico Monzino, amico della modella. In cambio, Corona avrebbe dato all’imprenditore mille euro e un numero di telefono di un pusher: “Mille euro in contanti e il numero di un pusher. Sarebbe il prezzo concordato con Fabrizio Corona per gli audio e le chat private tra Raoul Bova e la sua presunta amante, la modella Martina Ceretti. Messaggi poi finiti su Falsissimo, la rubrica online su YouTube” come si legge su Repubblica. Monzino, tuttavia, ha smentito queste dichiarazioni, rivelando di non aver ricevuto nulla da Corona.