Neppure il caldo torrido di questo Ferragosto può scalfire il talento. E, questa volta non si tratta di una frase fatta, ma della magia dei zero gradi Celsius, la temperatura con la quale l’acqua inizia a trasformarsi in ghiaccio e, quindi, in una potenziale opera d’arte. Sì, perché, se Michelangelo immaginava le sue creature solo vedendo un pezzo di marmo, la scuola degli scultori del ghiaccio torinese fa di più, inventandosi forme e capolavori anche nel pieno dell’estate torrida come quella che si sta manifestando in questi giorni. E, quindi sì, nonostante la colonnina di mercurio sia in salita, si possono scolpire statue, oggetti e quant’altro come insegna la Cubetto di Marco Rivella, l’azienda torinese che oltre a fornire i locali con i suoi ormai famosi pezzi di ghiaccio, vanta una produzione artistica di tutto rispetto richiesta in ogni parte d’Italia e d’Europa. Anche in estate.
«Esatto – spiega Rivella – per noi non fa differenza in quale stagione ci troviamo e a quali temperature. Le opere d’arte resistono anche al caldo. Il tutto dipende dalle dimensioni del ghiaccio, più è grande, più lentamente si scioglie, e dalla forma dell’opera». Tra le ultime creazioni, non a caso, gli accessori quali braccialetti, borsette, realizzate dallo scultore Giorgio Pagliaro per la sfilata Oronero, organizzata il 1 luglio a GreenPea da Ronchiverdi, durante la Torino Fashion Week, quando le temperature erano già vicine ai trenta gradi.
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E «come non ricordare le consolle in ghiaccio sulle spiagge d’Italia che realizzammo per l’after show del tour estivo di Vasco Rossi nel 2011. I fan rimasero stupefatti». Sono solo alcuni dei tanti esempi di sculture firmate Cubetto a spasso per l’Italia e l’Europa, ovviamente, soprattutto, durante l’inverno.
Con le nostre opere saremo presenti alle Olimpiadi invernali di Cortina e Milano, così come lo siamo stati per quelle del 2006 a Torino, e in tante altre occasioni. Dietro lo scalpello, oltre a Pagliaro e il resident Francesco Dolce, si celano i nomi di artisti di fama internazionale come lo scultore Mario Amegee, residente in Francia, e tre volte Campione del mondo di scultura sul ghiaccio, e Maurizio Perron, l’artista di San Sicario direttore responsabile della selezione degli scultori che ogni anno hanno il compito di ricostruire il famoso IceHotel situato a Jukkasjärvi, in Svezia, un vero capolavoro dell’architettura moderna.
Se le sculture rappresentano vera arte, con il ghiaccio si possono anche creare tendenze. Grazie allo Slow Ice, ossia il cubetto a tubo di cinque centimetri che può essere decorato nel suo interno. «Lo abbiamo fatto per la presentazione a Roma di “Emily in Paris”, abbiamo lavorato il ghiaccio introducendo il tema della serie ed è stato molto gradito. Siamo gli unici in Italia a produrre queste forme che iniziano a essere molto richieste».