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Sono ancora in corso i grossi incendi boschivi che dall’inizio della settimana hanno bruciato centinaia di chilometri quadrati di terreno in diverse zone della Spagna, specialmente nel nord-ovest. Secondo le stime del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) quelli attivi al momento sono 38, e sono favoriti sia dall’ondata di calore in corso, sia dalla siccità e dai venti forti, che contribuiscono alla propagazione delle fiamme. Finora sono morte tre persone.
La maggior parte degli incendi è concentrata nella zona tra Ourense, León e Zamora, nelle comunità autonome di Galizia e Castiglia e León, dove sono state evacuate 9mila persone da circa 50 comuni e ci sono una decina di feriti. Ma ci sono incendi in corso anche in Estremadura, nelle Asturie e nella regione di Valencia, che lo scorso autunno fu colpita da alluvioni disastrose. Almeno 15 strade secondarie sono state chiuse, mentre i treni tra Madrid e la Galizia sono interrotti. Giovedì invece sono stati riaperti i tratti dell’autostrada A-66, che percorre verticalmente l’ovest della Spagna da Gijón a Siviglia.
La Commissione Europea ha inviato in Spagna due Canadair: il governo spagnolo infatti aveva chiesto assistenza nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’Unione, che permette ai paesi membri di chiedere l’aiuto degli altri in caso di disastri, come incendi boschivi o inondazioni.
L’incendio cominciato domenica a Uña de Quintana, in provincia di Zamora, vicino al nord-est del Portogallo, è uno dei peggiori mai registrati in Spagna: secondo le rilevazioni dell’EFFIS si estende su 450 chilometri quadrati, ed è lì che è morta la terza persona, un volontario di 37 anni che stava partecipando alle operazioni per spegnere gli incendi. Le altre due sono Abel Ramos, un uomo di 35 anni che si era offerto come volontario per aiutare a spegnere le fiamme nella provincia di León, e Mircea Spiridon, che aveva 50 anni e lunedì è stato trovato in un centro ippico vicino a Tres Cantos, 23 chilometri a nord della capitale Madrid: aveva bruciature sul 98 per cento del corpo.
In provincia di Zamora un uomo è stato arrestato con l’accusa di aver provocato uno degli incendi in corso nella zona.
Residenti e volontari a Larouco, in Galizia, il 13 agosto 2025 (AP Photo/Lalo R. Villar)
A Chandrexa de Queixa, in provincia di Ourense, in Galizia, c’è un altro grande incendio che interessa un’area di 237 chilometri quadrati. I dati sono ancora preliminari ed è possibile che vengano rivisti quando la situazione diventa più stabile. È invece sotto controllo l’incendio divampato lunedì pomeriggio a Tres Cantos, che ha bruciato circa 20mila metri quadrati di terreno. Centottanta persone erano state evacuate, ma negli ultimi giorni sono potute tornare a casa.
Martedì il primo ministro Pedro Sánchez aveva dichiarato lo stato di pre-emergenza. Per ora però le attività di contenimento sono gestite dalle comunità autonome, che sono enti amministrativi simili alle regioni italiane, ma dotati di più autonomie. Ci sono state anche alcune polemiche intorno a una frase dell’assessore all’ambiente della Castiglia e León, Juan Carlos Suárez-Quiñones, che aveva passato la domenica in ferie e poi si era giustificato dicendo: «Ho la brutta abitudine di mangiare».
Secondo le stime dell’EFFIS, dall’inizio dell’anno in Spagna sono bruciati più di 1.570 chilometri quadrati di terreno, più della media degli ultimi diciotto anni arrivati a questo periodo, la gran parte dei quali – quasi 1.200 – nell’ultima settimana. L’agenzia meteorologica nazionale ha previsto che l’ondata di calore in corso andrà avanti almeno fino a lunedì, e in alcune zone porterà temperature fino a 44 °C.