Certe canzoni non invecchiano mai: non perché ignorino il passare del tempo, ma perché lo attraversano, lo trasformano e continuano a parlare a più generazioni. È stato proprio così nella notte tra il 14 e il 15 agosto, quando Claudio Cecchetto – artista, talent scout, conduttore e icona irripetibile degli anni ’80 – è stato il superospite del “Noi Che…” 2025 nella suggestiva cornice della Scogliera di Pietragrande. Due serate consecutive che hanno trasformato il Ferragosto calabrese in una grande festa collettiva, tra ritmo, spensieratezza e ricordi.
Appena è risuonato “Gioca Jouer”, il brano simbolo della sua carriera e vera colonna sonora dell’Italia degli anni d’oro, il pubblico si è alzato in piedi all’unisono, mimando i gesti che da decenni fanno parte della memoria affettiva: il saluto militare, l’occhialino, l’autostop, il tuffo. Un’esplosione di energia che ha unito giovanissimi, adulti e nostalgici degli anni ’80.
Cecchetto, con il suo sorriso inconfondibile e la sua inesauribile carica, non si è limitato a cantare. Ha dialogato con il pubblico, ricordando i tanti talenti che ha scoperto – da Jovanotti a Fiorello, da Max Pezzali a Sabrina Salerno – e rivivendo insieme ai presenti i momenti che hanno segnato un’epoca. L’atmosfera, complice la scenografia naturale della scogliera, è stata quella di un abbraccio tra passato e presente, dove la musica si è confermata un potente collante emotivo.
Il “Noi Che…” di quest’anno ha voluto offrire a tutti un doppio appuntamento: per chi voleva festeggiare la sera prima di Ferragosto, per chi balla solo a Ferragosto e per chi non si accontenta di una sola serata. E così, tra luci, sorrisi e passi di danza, Pietragrande ha vissuto due notti di pura allegria, dimostrando che, quando parte Gioca Jouer, fermarsi è davvero impossibile. A Claudio Cecchetto è stata donata un’opera del maestro Riverso consegnata da Tommaso Megna.
L’opera rappresenta l’ippocampo omaggio e a ricordo della nostra suggestiva costa Catanzarese habitat naturale del cavalluccio..