Fabio Quartararo non sembra più disperato, ma rassegnato. Sono ormai lontane le tre pole position conquistate all’arrivo del Mondiale in Europa (Jerez, Le Mans e Silverstone), e quel secondo posto (Jerez) che faceva pensare a un ritorno di “El Diablo” e della Yamaha. Un miraggio venuto fuori dal nulla se ascoltiamo la frustrazione del francese, che venerdì non è riuscito ad andare oltre il 14° posto nel turno pomeridiano del Red Bull Ring, circostanza che lo porterà a dover scendere in pista nella Q1 di domattina.
Come se la mancanza di grinta della M1 non fosse un ostacolo abbastanza significativo, un incidente ad alta velocità a metà delle prove lo ha lasciato con un’anca molto dolorante. A quanto pare, l’abbassatore posteriore si è attivato quando non doveva, e Quartararo ha finito per sbattere a terra mentre la sua Yamaha finiva dritta contro le barriere di protezione.
“Non so se ci fosse olio o meno, ma nel mio caso l’abbassatore posteriore si è attivato e sono caduto. Sono stato molto fortunato a non volare via”, ha sintetizzato il campione del mondo 2021, con il tono pessimistico che lo contraddistingue ultimamente. “È molto complicato capire dove posso andare veloce. Gli altri escono dalla curva 1 e dalla curva 3 e vanno. Non alzano la moto e hanno trazione. Io, invece, mi spingo al limite e vado molto piano. Vedremo cosa succederà domani, ma non mi metterò in pericolo per andare così piano”, ha avvertito il ragazzo di Nizza, che si è trovato a quasi nove decimi dal tempo di Marc Marquez, il più veloce di tutti.
A Spielberg, l’organizzazione ha introdotto il cosiddetto controllo di stabilità. Un parametro della centralina elettronica che rappresenta un aiuto in più per i piloti e che, sulla carta, dovrebbe prevenire le cadute causate da un’improvvisa perdita di aderenza del pneumatico posteriore. A Quartararo, come a molti, non piace.
Ma, nella sua situazione attuale, se questo cambiamento può significare un extra per la Yamaha, quindi lo accetta: “Con i problemi che abbiamo avuto oggi, il controllo di stabilità era la cosa meno importante. Penso anche che queste moto abbiano troppa elettronica e preferisco sentire la moto un po’ di più. Ma se ci aiuta ad andare veloci, lo accetto”.
Con la Ducati in un’altra dimensione, l’Aprilia e la KTM in un’altra sfera e la Honda che fa notevoli passi avanti, la Yamaha ristagna, presumibilmente lavorando al motore V4 che spera di porre fine alle sue sofferenze. Come previsto, la velocità di sviluppo dell’attuale prototipo è rallentata, a quanto si apprende, per dare priorità al progetto che ha come cardine il nuovo propulsore, che Quartararo non ha ancora potuto testare. “Quello che sento dire è che correremo con il motore V4, perché siamo molto lontani e non stiamo sviluppando troppo questa moto. Non vedo l’ora di provarlo allora”, ha concluso Quartararo.
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