di
Marco Galluzzo
La linea di Roma: dalle sanzioni alle garanzie per Kiev. Allarme per alcuni incendi vicino alla base militare italiana
Se gli occhi di tutto il mondo sono oggi puntati sull’incontro fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin, Palazzo Chigi non farà eccezione.
Giorgia Meloni seguirà il vertice in Alaska dal luogo in cui sta trascorrendo alcuni giorni di vacanze, restando comunque in contatto sia con gli altri membri del governo e con la nostra diplomazia sia con diversi attori internazionali, come accaduto nell’ultima settimana.
Ci sono diversi dossier, nel contesto della crisi ucraina, che al nostro governo interessano più di altri e che sono stati nelle ultime ore esplicitati sia dal ministro degli esteri Antonio Tajani sia dalla stessa presidente del consiglio.
Esiste una griglia di almeno cinque obiettivi sui quali lavora ogni giorno il nostro governo insieme alla nostra rappresentanza diplomatica. Il primo è quello di arrivare a un cessate il fuoco che non pregiudichi negoziati paritari fra le due parti in causa.
Il secondo è quello di arrivare a un tavolo negoziale in cui l’Ucraina possa esprimere pienamente, anche con il sostegno degli Stati Uniti e dell’Unione Europea , le proprie priorità e i propri risultati minimi, che vengono considerati irrinunciabili.
Esiste poi un terzo punto sul quale l’Italia è impegnata direttamente ormai da diversi mesi ed è quello delle garanzie di sicurezza, che in caso di pace duratura significheranno sostegno finanziario, logistico e militare da parte degli Stati dell’Unione europea insieme all’aiuto ad ogni progetto di lungo periodo di Kiev, che riguardi o l’adesione alla Nato o alla stessa Unione europea.
C’è poi un terreno ulteriore, quello delle sanzioni politiche che l’Unione potrebbe mantenere su Mosca e anche rafforzare a prescindere da come andranno i negoziati. Mosca ha comunque violato il diritto internazionale, ha aggredito uno stato indipendente e, secondo Giorgia Meloni, è in ogni caso colpevole di aver violato diverse norme del diritto internazionale. Meno tecnico e sicuramente più politico è il quinto punto, su cui Giorgia Meloni ha lavorato di più dal giorno in cui il presidente degli Stati Uniti si è insediato alla Casa Bianca: e cioè l’unità transatlantica, la consapevolezza che Bruxelles ha bisogno — insieme a tutti i suoi Stati membri — dell’alleanza con gli americani, e che allo stesso tempo l’Unione europea costituisce per Washington una garanzia in termini di fiducia, radici comuni e obiettivi geopolitici condivisi.
Anche in questa cornice, come tutti i leader del mondo, Meloni seguirà con estrema attenzione gli sviluppi dell’incontro che si terrà stasera in Alaska. E il giorno dopo parteciperà, come deciso nell’ultimo incontro fra Stati europei e la Casa Bianca, ad una sorta di debriefing, in video conferenza, che gli americani terranno spiegando sia ai vertici della commissione europea sia gli Stati membri, dunque anche all’Italia, i risultati, i risvolti e i dettagli dell’incontro fra il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia.
Proprio in queste ore, intanto, è stata segnalata al governo italiano una minaccia di sabotaggio da parte russa della base militare di Aviano, con una serie di azioni incendiarie nei boschi vicini alla struttura e il coinvolgimento di una donna che avrebbe avuto il compito di fare riprese foto e video.
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15 agosto 2025 ( modifica il 15 agosto 2025 | 16:47)
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