Non è l’estate più calda di sempre, ma è sicuramente un’estate molto calda a cui, per effetto del cambiamento climatico, chi abita a Torino si dovrà abituare anche in futuro. Chi è rimasto in città a Ferragosto è nella morsa del caldo, in preda a un’aria calda di origine nordafricana che, stabilmente, sta stressando il Piemonte. Più delle alte temperature, con picchi eccezionali anche fino a 40°C, è la loro durata a colpire gli esperti: “Quest’anno abbiamo avuto due importanti ondate di calore a giugno a cui si è aggiunta quella che stiamo vivendo. La situazione non cambierà prima del 19/20 agosto, quando correnti più fredde investiranno la regione con un abbassamento delle temperature e temporali”, spiega a TorinoToday l’esperto di Arpa Piemonte, Christian Ronchi.
Le “notti tropicali” di Torino, Arpa Piemonte: “Evento raro in città”, frutto del cambiamento climatico”
Lontano dalle spiagge, dagli ombrelloni e dalla sabbia, chi è rimasto a Torino per Ferragosto lo sa bene: fa caldo di giorno, fa caldo di notte. Non un’impressione, ma una condizione meteorologica precisa, un fenomeno che porta il nome di “notte tropicale”, che si verifica quando la temperatura minima nelle ore notturne si attesta al di sopra dei 20° gradi. “Non è il caso di parlare di notti ‘super tropicali’, in Piemonte non ci sono mai state. La temperatura minima più alta l’abbiamo rilevata a Torino ed era pari a 25°C, in linea con quello che è una notte tropicale. Un evento non eccezionale, ma sicuramente raro, in Piemonte soprattutto”.
Temperatura record nelle Valli di Lanzo
Nient’altro che l’effetto diretto, o la diretta e negativa conseguenza, di un cambiamento climatico ancora in corso. Qualcosa di eccezionale, tuttavia, è accaduto: “L’ondata di calore che sta colpendo Torino è sicuramente importante ma non da record come l’estate del 2003 – spiega il professor Ronchi –. Tuttavia domenica 10 agosto, nelle Valli di Lanzo, è stata registrata la temperatura massima record, la più alta degli ultimi 50 anni. Ma non c’è da allarmarsi, continuiamo a essere lontani dai record del 2003 quando l’11 agosto raggiungemmo i 43°C”.
Notti tropicali e salute: i consigli dell’Ordine dei Medici di Torino
Pur non trattandosi di un evento anomalo, la “notte tropicale” può avere importanti conseguenze sul corpo, sottoposto a uno stress continuo h24. Una condizione di disagio che non trova sollievo, pertanto, nemmeno durante la notte, quando ci si aspetta che le temperature calino di qualche grado. Ma come proteggersi dalle “notti tropicali”? Abbiamo chiesto consigli direttamente al dottor Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Torino: “Il caldo prolungato e temperature alte accompagnate da elevati tassi di umidità possono causare problemi per la salute nel momento in cui alterano il sistema di regolazione della temperatura corporea. Il corpo si raffredda sudando, ma se l’umidità è molto elevata il sudore non evapora così rapidamente e il calore corporeo non viene abbassato a sufficienza”, spiega. Tra i sintomi più comuni in caso di mancato e opportuno raffreddamento possono esserci crampi, svenimenti, edemi o, nei casi più gravi, congestioni, colpi di calore ed episodi di disidratazione.
Quando accendere e quando spegnere il ventilatore, sconsigliata l’attività motoria all’aperto
Tra i consigli utili per superare le ondate di calore di questi giorni, ampiamente illustrati e consultabili dai cittadini sul sito del Ministero della Salute, c’è la schermatura delle finestre mediante tende o persiane. Si raccomanda poi di aprire le finestre solamente durante le ore più fresche della giornata, al mattino presto o la sera tardi, e di affidarsi sapientemente all’uso di condizionatori e ventilatori nell’arco della giornata per trovare sollievo. Quando però le temperature superano i 32°C, sarebbe bene evitare l’uso del ventilatore che, non abbassando la temperatura ambientale ma creando solo corrente d’aria, potrebbe aumentare il rischio di incorrere in stati di disidratazione. Sempre l’Ordine dei medici ricorda di prestare attenzione anche alla conservazione dei farmaci, molti dei quali andrebbero conservati in frigo quando fuori si superano i 30°C.
Per le uscite fuori porta ma anche per le semplici passeggiate in città, in queste giornate segnate dal caldo più afoso, è bene che i cittadini evitino di frequentare le zone particolarmente trafficate così come i parchi e le aree verdi. Il motivo lo si deve ai più alti valori di ozono, una raccomandazione che meglio spiega l’Arpa Piemonte: “Il livello è più alto in tutto il Piemonte, sconsigliamo soprattutto l’attività motoria fino almeno al prossimo 19/20 agosto 2025, quando le temperature scenderanno un po’”.