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Redazione Economia
Il ceo di OpenAi, Sam Altman, ha confermato le preoccupazioni degli economisti sulla bolla speculativa dell’Ai: «Qualcuno ci rimetterà e altri guadagneranno enormi quantità di denaro»
Sono molti gli economisti che da mesi profetizzano una bolla speculativa del mercato azionario a causa dell’intelligenza artificiale e che il suo scoppio sia imminente. A dare ragione a queste teorie si aggiunge anche e soprattutto Sam Altman, ceo di OpenAi, piuttosto fresco di lancio di ChatGpt 5. In una lunga intervista rilasciata alla rivista americana The Verge, specializzata in su tecnologia, scienza, arte e cultura, alla specifica domanda «Siamo in una fase in cui gli investitori nel loro complesso sono troppo entusiasti dell’Ai?» la risposta di Altman è stata: «Sì, è la mia opinione».
La bolla delle dot-com negli anni Novanta
Secondo l’imprenditore, ciò che sta accadendo adesso sui mercati non è così diverso dalla bolla delle dot-com (aziende che operano principalmente online, sfruttando Internet e siti web con estensione «.com» per il loro business) intorno agli anni Novanta, quando il loro valore salì vertiginosamente per poi crollare nel 2000. «Quando si verificano delle bolle, le persone intelligenti si entusiasmano eccessivamente per un granello di verità», ha affermato a The Verge. «Se si guarda alla maggior parte delle bolle nella storia, come la bolla tecnologica, c’era qualcosa di reale. La tecnologia era davvero importante. Internet era davvero una cosa importante. La gente si è entusiasmata troppo».
Le conseguenze per l’economia
Altman ha spiegato che alcune startup sono formate da solamente tre persone e un’idea, ma grazie all’entusiasmo del momento su tutto ciò che riguarda l’intelligenza artificiale, recono migliaia di dollari di finanziare che poi porta le loro valutazioni a crescere sempre di più. «Qualcuno ci rimetterà, credo», ha sentenziato. «Qualcuno perderà una quantità fenomenale di denaro. Non sappiamo chi, e molte persone guadagneranno una quantità fenomenale di denaro. La mia opinione personale, anche se potrei sbagliarmi, è che, nel complesso, questo sarebbe un enorme vantaggio netto per l’economia». Ribadisce anche, però, che la sopravvivenza del suo OpenAi non è in discussione. «Spenderemo trilioni di dollari per la costruzione di data center in un futuro non molto lontano e un gruppo di economisti si torcerà le mani».
Il lancio di Chat Gpt 5
Sarà anche così, ma il lancio di ChatGpt 5 dello scorso 7 agosto non è stato accolto dall’entusiasmo sperato: in pochi giorni numerosi utenti hanno riscontrato e condiviso in rete una serie di errori – soprattutto l’eliminazione dei modelli di interfaccia precedenti, anche in conversazioni passate rimaste nel salvataggio – e limitazioni a un utilizzo eccessivo. Tutte le critiche circolate in rete ritengono il sistema più efficiente ma sicuramente meno empatico, con risposte improvvisamente fredde, meno creative, ma anche più dirette, meno accondiscendenti o incoraggianti. Così OpenAi è stato costretto a fare marcia indietro e, dopo appena una settimana, ripristinare i modelli Gpt-4o, della versione precedente.
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15 agosto 2025 ( modifica il 15 agosto 2025 | 17:10)
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