Stava completando l’allestimento di alcune luminarie per la festa patronale di San Rocco, a Valenzano, quando per cause in corso di accertamento, è precipitato dal cestello sul quale stava lavorando. E’ morto così, nel giorno di Ferragosto, Giovanni Faniuolo, 46 anni. Erano da poco passate le sei: i soccorsi, purtroppo, si sono rivelati inutili. Il sindaco di Valenzano, in segno di rispetto per la tragedia, ha annunciato la cancellazione degli eventi previsti per i tre giorni della festa di San Rocco.

Il terribile incidente ha scosso profondamente la comunità di Valenzano, insieme a quella di Putignano, di cui Giovanni Faniuolo, per tutti Gianni, era originario. Il 46enne era infatti uno dei fratelli della storica ditta di illuminazione putignanese, il cui nome è legato all’allestimento di luminarie per feste patronali (e non solo), in tutta la Puglia, ma anche al di fuori della regione e all’estero.

“Oggi la nostra comunità è stata profondamente colpita dalla tragica scomparsa di Gianni Faniuolo, vittima di un incidente sul lavoro mentre vestiva a festa il Comune di Valenzano – ha scritto sui social il sindaco, Michele Vinella – Insieme alla Giunta, al Consiglio comunale e all’amministrazione tutta, ci stringiamo attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi, in un abbraccio di cordoglio e vicinanza. In giorni come questi, in cui sono tanti e tante coloro che prestano servizio nonostante il periodo di vacanza per molti, ogni vita spezzata sul lavoro è una ferita ancora più profonda per tutti noi”. 

E tantissimi sono, da tutta la Puglia, ma anche dalla Sicilia, dalla Basilicata, i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia Faniuolo per la scomparsa di Gianni. Comitati feste, comunità che nel tempo hanno ammirato e apprezzato le creazioni realizzate dai Faniuolo. “Non ci credo ancora. Oggi in una giornata di festa e di feste della tradizione, ci lascia un grande amico, un grande Uomo, un grande lavoratore instancabile delle “luci artistiche” della festa”, si legge tra i tantissimi messaggi di cordoglio sui social. “Questa mattina il cielo ha perso una luce, e noi un amico. Mentre allestiva le luminarie, ha acceso per l’ultima volta la bellezza che portava ovunque andasse. Il suo sorriso resterà impresso tra le stelle, e il suo ricordo brillerà per sempre nei nostri cuori”. E ancora: “Gianni non era solo un illuminatore. Era luce lui stesso. Una luce che non si spegneva mai, nemmeno nei momenti più difficili. Una luce fatta di competenza, di passione, di rispetto per il lavoro, per l’arte, per le persone. Una luce che sapeva scaldare, ispirare, sostenere. Averlo conosciuto è stato un privilegio”. “Un amico gentile, cordiale e dal cuore grande e, soprattutto, un instancabile lavoratore, custode della nobile arte delle luminarie”. “Da anni i ricami di luce di questa ditta ci fanno sognare durante la nostra Festa Patronale, ricami curati e ideati con amore e passione anche da Gianni. Siamo sicuri che quella luce che hai portato nelle nostre piazza, saprai portarla anche lí su, tra i Santi che hai onorato”.

Al cordoglio ha voluto partecipare anche, con una nota, l’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano: “A nome mio personale e dell’intera comunità diocesana, esprimo la vicinanza e l’affetto alla famiglia Faniuolo, condividendo il loro dolore, e alla Comunità di Valenzano che vede la propria festa segnata da un lutto così improvviso e drammatico. Affido Giovanni alla misericordia del Signore e prego perché il suo sacrificio non resti senza un impegno serio di tutti per garantire condizioni di lavoro sicure. Troppi, ancora oggi, sono gli incidenti che strappano vite preziose nel compimento del loro dovere. Auspico che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze dell’accaduto, nella convinzione che la verità e la giustizia siano vie necessarie per onorare la memoria di chi non è più tra noi e per proteggere la vita di chi lavora”.

Sul luogo della tragedia, questa mattina, sono intervenuti i carabinieri e il personale dello Spesal. Accertamenti sono in corso per far luce sulle cause dell’accaduto. Non è escluso neppure che l’uomo possa aver accusato un malore prima di precipitare.