Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenta la mostra RITORNO AL FUTURO. PROTOTIPI DI TEMPO che esplora la relazione tra design delle auto e degli orologi.

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Ritorno al futuroFoto di LizzyZZ / Pixabay

In occasione del quarantennale del primo film dell’iconica saga di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino presenta l’interessante e originale mostra RITORNO AL FUTURO. PROTOTIPI DI TEMPO che esplora la relazione profonda tra due degli oggetti di design di massa più iconici: gli orologi e le automobili.

La mostra torinese ne mette in luce le risonanze emotive, meccaniche e simboliche in modo decisamente efficace. Attraverso questa particolare lente, l’allestimento indaga la percezione contemporanea del tempo, oggi sempre più accelerata e in molti casi frammentata dall’esperienza dell’era digitale.

Celebrando al contempo il quarantesimo anniversario di Ritorno al Futuro, pellicola di culto in cui un’automobile si trasforma letteralmente in una macchina del tempo e il design dell’iconica DeLoreanDMC-12 del 1981 disegnata dal nostro Giorgietto Giugiaro, corredata da figurini e lucidi – provenienti dall’Archivio Italdesign – e attentamente selezionati per raccontare il processo creativo dietro alla vettura che ha segnato la storia di cinema e del design.

Oltre alla automobile e ai suoi disegni, la mostra omaggia il capolavoro pop con una serie di oggetti originali, provenienti anche dalle fasi di lavorazione del film.

Ritorno al futuro, l’iconica DeLorean parlava italiano
Ritorno al futuroFoto by Canva / Pixabay

La DeLorean DMC-12 è l’unico modello di auto costruito dalla DeLorean Motor Company, dal 1981 al 1982.

La DMC-12 (conosciuta anche semplicemente come DeLorean, dato che come detto fu l’unica vettura prodotta dalla società) era caratterizzata dalle porte che si aprivano ad ala di gabbiano e dalla carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciato. Ne vennero prodotti circa 9000 esemplari.

John DeLorean era un uomo pieno d’ambizioni, ma nonostante l’esperienza maturata come manager alla General Motors, forse sottovalutò quanto fosse complessa l’impresa di fondare un proprio marchio automobilistico.

Il progetto era ispirato alla semplicità, in primis perché l’auto doveva essere facile da produrre. Anche la scelta della carrozzeria di acciaio non verniciato, che diede notevole personalità alla vettura, derivò semplicemente dall’esigenza di evitare dei costi aggiuntivi.

A ispirare il disegno dell’iconica coupé, con le portiere ad ala, fu la concept Tapiro, lavoro di Giorgetto Giugiaro, la Lancia Medusa diede invece a DeLorean l’idea per l’ampliamento della gamma con una quattro posti, ma il progetto si arenò ben presto per carenza di fondi e non vide mai la luce.

L’installazione Suspended di Anri Sala

Nel contesto della mostra, costituisce un’installazione a sé la presenza di dodici opere della serie Suspended di Anri Sala, apprezzato artista contemporaneo. Si tratta di dodici (come le lancette di un quadrante d’orologio) disegni digitali che mettono in relazione tempo e spazio, cronografia e geografia.

Si tratta di lavori di notevole interesse, capaci di offrire una riflessione non banale sulla sospensione e fluidità del tempo, ma anche sulla relazione tra eidos e cronos, tra tempo e spazio, tra il visibile e l’impalpabile passaggio delle ore, che lascia tracce indelebili sulle nostre vite.

Ritorno al futuro, design iconici tra auto e orologi: immagini e foto

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