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Sistemati su brandine in un palazzetto dello sport, senza poter utilizzare il roaming a causa delle sanzioni e quindi costretti ad usare il wi-fi («con tutti i rischi sulla sicurezza del caso, hanno ironizzato analisti occidentali»), con una colazione a base di sandwich con tonno e maionese… della sera prima. C’è chi ha definito «imbarazzante», chi una «trollata», l’accoglienza riservata ai giornalisti russi presenti ad Anchorage, in Alaska, per l’atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo, Vladimir Putin. Il 15 agosto coincide con il culmine della stagione turistica dell’Alaska e poiché il vertice è stato annunciato solo una settimana prima, le camere d’albergo erano quasi tutte esaurite. Questo ha creato un problema per l’afflusso dei giornalisti, inclusi i 52 dei media statali russi.
APPROFONDIMENTI
Per accogliere la folla di giornalisti, gli organizzatori statunitensi hanno allestito alloggi temporanei all’interno dell’Alaska Airlines Center, un’arena per eventi sportivi e concerti ad Anchorage.
Alla vigilia dell’incontro, i giornalisti hanno pubblicato online alcune foto della sistemazione, definendola «piuttosto spartana».
The Kremlin pool are having a rough time of it in Anchorage. With all the hotels booked out, they’ve been put up on cots in a sports arena. Sanctions mean roaming doesn’t really work, so they are stuck on WiFi, and Russia blocked most calls on WhatsApp and telegram the other day pic.twitter.com/02ZsS7YbcX
— max seddon (@maxseddon) August 15, 2025
«Camere doppie nell’arena sportiva di Anchorage per i giornalisti russi: superano ogni aspettativa!» ha scritto ironicamente il giornalista Andrey Kolesnikov accanto alla foto della sua brandina. In un video pubblicato su Instagram, un giornalista descrive la sistemazione per dormire come un «accampamento», dicendo: «Sei fortunato se riesci a trovare un posto». Le foto sono state rilanciate sui social da Max Seddon, del Financial Times.
La situazione degli alloggi non è l’unica sfida per la stampa russa. Secondo diversi canali Telegram, le schede sim russe funzionano a malapena in Alaska a causa delle sanzioni, costringendo i giornalisti a fare affidamento sul wi-fi. Ma all’inizio di questa settimana, le autorità russe hanno bloccato la funzione di chiamata vocale su WhatsApp e Telegram, le app di messaggistica più popolari del Paese, che funzionano solo tramite Internet.
I membri delle delegazioni ufficiali statunitense e russa aloggeranno nei dormitori dell’Università dell’Alaska Anchorage. Il vicerettore dell’università, Ryan Buchholdt, ha dichiarato all’Anchorage Daily News che potrebbero essere ospitati nel campus fino a 750 delegati.
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