Secondo un’indagine condotta dalla Banca d’Italia su un campione di agenti immobiliari nel mese di luglio, nel secondo trimestre dell’anno i prezzi delle abitazioni hanno registrato un aumento, seppur più contenuto rispetto al trimestre precedente. Lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali dei venditori e i tempi di vendita sono cresciuti leggermente, pur rimanendo vicini ai minimi storici dall’inizio della rilevazione.
Cresce il divario tra domanda e offerta
La domanda di case rimane solida, con un leggero incremento dei potenziali acquirenti rispetto allo stesso periodo del 2024. Dal lato dell’offerta, si è invece rilevata una riduzione dei nuovi incarichi a vendere. La principale causa di cessazione degli incarichi continua a essere il divario tra i prezzi richiesti e quelli offerti dagli acquirenti. Per il settimo trimestre consecutivo, gli agenti segnalano una diminuzione delle difficoltà di accesso al credito per l’acquisto di abitazioni.
Gli agenti immobiliari confermano anche la crescita degli affitti, sebbene con segnali di rallentamento. Si osserva un lieve aumento del margine medio di sconto rispetto alle richieste iniziali e aspettative più moderate per i prossimi mesi. Oltre la metà degli operatori segnala un impatto significativo degli affitti brevi sul mercato locale, con effetti su prezzi e disponibilità degli alloggi.
Boom di investimenti: i dati
Un report dell’Ufficio Studi Tecnocasa aggiunge che quasi una casa su cinque viene acquistata per investimento. Nel 2024 la quota di appartamenti comprati per essere messi a reddito ha raggiunto il 19%, in lieve calo rispetto al 19,5% del 2023, ma resta la seconda percentuale più alta dal 2012. La fascia di età più attiva tra gli investitori è quella tra 45 e 54 anni (27,7%), seguita da 35-44 anni (22,6%) e 55-64 anni (21,8%), con valori stabili rispetto all’anno precedente. A comprare sono prevalentemente coppie e famiglie (72,2%), in aumento rispetto al 69,8% del 2023. Gli acquisti da parte di stranieri rappresentano il 9,5% delle transazioni per investimento, più del doppio rispetto al 2019, quando erano il 4,1%.
La maggior parte delle transazioni avviene per contanti: nell’ultimo anno l’85,9% degli acquisti è stato effettuato senza ricorso a mutui, in lieve calo rispetto all’88,1% del 2023. Il settore degli affitti brevi sta registrando una riduzione del numero di proprietari che gestiscono autonomamente le locazioni, a causa di normative più stringenti e della consapevolezza che non tutte le zone sono adatte a questo tipo di attività. Per quanto riguarda i contratti di locazione tradizionali di lungo periodo, molti proprietari restano cauti per il timore di morosità e di deterioramento dell’immobile.
Leader del mercato le grandi città
L’acquisto per investimento è più diffuso nelle aree con forte domanda di affitti, in particolare nelle grandi città. Napoli registra la quota più alta, con il 38,9% delle transazioni destinate a investimento, trainata dal boom turistico e dalla diffusione di B&B. Seguono Palermo (36,0%), Verona (32,2%), Bari (30,5%) e Firenze (30,3%). A Milano la quota si attesta al 28,2% e a Roma al 21,5%. La media complessiva delle grandi città è del 28,1%, in lieve calo rispetto al 28,6% dell’anno precedente.